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Cure integrate, convenzione tra Asl e Comune di Sassari: Saranno costituiti gruppi di lavoro per l’elaborazione di protocolli operativi.

Progetteranno congiuntamente interventi e attività in ambito socio sanitario che dovranno servire ad attivare politiche di integrazione per migliorare le attuali risposte ai crescenti bisogni di assistenza, in particolare per gli anziani ultra sessantacinquenni. È quanto prevede la convenzione, della durata di tre anni, siglata nei giorni scorsi dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di via Cattolochino, Marcello Giannico, e dal sindaco del Comune di Sassari, Gianfranco Ganau.

 

Il progetto è stato elaborato dalla direzione sanitaria dell’Asl di Sassari in collaborazione con i Servizi sociali del Comune.

Il sistema di integrazione socio sanitaria che i due enti realizzeranno, in coerenza con la normativa e gli indirizzi nazionali e regionali, si baserà sui principi di unitarietà nell'accesso al sistema socio sanitario, sulla presa in carico integrata, sulla multidimensionalità della valutazione sociale e sanitaria integrata. Secondo il progetto quindi sarà realizzata una personalizzazione del progetto quindi avviata una continuità e flessibilità dei percorsi assistenziali e, infine, per gli anziani non autosufficienti, sarà attivata la domiciliarità integrata. Una operazione che – si aggiunge nella convenzione – prevede il potenziamento delle rete integrata dei servizi; l’equità nella definizione di sistemi d'accesso e compartecipazione al costo dei servizi e la appropriatezza delle risposte assistenziali ai profili di cura individuati.

 

Il quadro demografico della popolazione italiana evidenzia un progressivo invecchiamento, connesso al fenomeno dell'aumento della durata media di vita, che comporta un aumento complessivo del numero di persone non autosufficienti. Si tratta di soggetti che presentano anche patologie croniche, spesso invalidanti che hanno importanti ripercussioni sulla domanda di servizi sanitari, sociali e socio-sanitari.

Infatti – secondo i dati Ocse 2011 – il 20 per cento della popolazione italiana  è costituito da anziani over 65, e ben il 5,8 per cento sono anziani over 80. Attualmente in Sardegna – fonte dati Istat aggiornati al 1° gennaio 2011 – la popolazione anziana è pari al 19,5 per cento (le stime sull’andamento demografico parlano di un innalzamento, nei prossimi dieci anni, al 23 per cento), mentre nel Comune di Sassari la popolazione anziana che supera i 65 anni rappresenta attualmente il 18,7 per cento della popolazione (fonte Servizio Statistica – Comune di Sassari – anno 2011).

 

Il lavoro che i due enti dovranno attuare allora porterà a ridefinire, attraverso una serie di protocolli, il sistema di integrazione socio sanitaria locale anche attraverso l’individuazione di un modello organizzativo per il funzionamento del Pua/Uvt (punto unico di accesso/unità di valutazione territoriale), delle cure domiciliari integrate con particolare riferimento ai minori disabili, agli adulti disabili, agli anziani non autosufficienti. Sarà quindi importante la definizione di procedure e modalità valutative comuni e la predisposizione di un sistema informativo integrato e modelli condivisi per la progettazione individualizzata.

Saranno creati gruppi di lavoro integrati, i quali potranno anche prevedere la partecipazione di soggetti diversi a seconda delle necessità, che dovranno elaborare i nuovi sistemi.

 

Tra gli obiettivi quindi la definizione e adozione di un nuovo modello di organizzazione e funzionamento del Pua/Uvt, improntato a un approccio unitario della “presa in carico” della persona in tutti i momenti del percorso assistenziale.

E ancora, costruire dei percorsi per le cure domiciliari integrate anche per incrementare sul territorio la percentuale di popolazione anziana ultra-sessantacinquenne inserita in assistenza domiciliare integrata al fine di raggiungere l'obiettivo del 3,5 per cento nel 2013.

Quindi costruire un percorso socio sanitario integrato per le dimissioni protette, che garantisca cioè la continuità assistenziale nel passaggio del paziente dall'ospedale al territorio.

I due enti si impegnano a estendere il progetto ad altri soggetti, a esempio i Comuni facenti parte del Plus, una volta definito e sperimentato un sistema integrato di gestione dei servizi socio sanitari, a partire dal modello Pua/Uvt e dalle cure domiciliari integrate.

 

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