La quinta sezione penale della Cassazione ha disposto un nuovo processo per Marcello Dell'Utri davanti alla Corte d'appello di Palermo. I supremi giudici hanno annullato con rinvio la sentenza con cui i giudici palermitani avevano condannato a sette anni il senatore del Pdl, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, accogliendo il ricorso della difesa.
Dichiarato inammissibile, invece, il ricorso della procura generale di Palermo, che chiedeva per Dell'Utri una pena più severa. La decisione è giunta dopo tre ore di camera di consiglio.
"Siamo sollevati da questa sentenza che accoglie le censure rilevate oggi dalla pubblica accusa e siamo fiduciosi nel nuovo processo che si terrà a Palermo". Lo ha detto uno dei legali di Marcello Dell'Utri, l'avvocato Giuseppe Di Peri, presente alla lettura della sentenza in Cassazione. Il penalista ha affermato che il senatore è "molto soddisfatto". Ora, ha aggiunto l'avvocato, "bisognerà vedere le motivazioni della Cassazione, che, in base ai termini di legge, saranno depositate entro un mese".
"La decisione della Cassazione - aggiungono ancora i legali di Dell'Utri, Di Peri-Federico - dimostra che nei confronti di Dell'Utri sono stati fatti dei processi contrari al diritto, e la Suprema Corte, nonostante le pressioni che si sono manifestate in questo ultimo periodo, ha preso una decisione coraggiosa ma pienamente aderente ai principi del corretto funzionamento della giurisprudenza". "Nel nuovo processo d'appello che si terrà a Palermo - concludono - noi non ci auguriamo la prescrizione, ne' la cercheremo, ma chiederemo che sia riconosciuta l'estraneità e l'innocenza del senatore Marcello Dell'Utri".
In primo grado, Marcello Dell'Utri era stato condannato a nove anni di reclusione, mentre la Corte d'appello di Palermo, il 29 giugno 2010, gli aveva inflitto sette anni, riconoscendolo colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa solo per fatti commessi prima del 1992. La prescrizione del reato, in ogni caso, non scatterà prima del 30 giugno 2014, dunque è presumibile che il processo possa arrivare a conclusione.
Il pervicace tentativo di riscrivere la storia del centrodestra italiano sotto forma di un 'romanzo criminale' si è infranto contro la profonda correttezza dei giudici della Cassazione e la coraggiosa onestà intellettuale di un sostituto procuratore generale". Così Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, commenta la sentenza della Cassazione su Marcello Dell'Utri.
"Dopo la decisione della Cassazione sul processo a Marcello Dell'Utri almeno speriamo che nessuno osi più dire che la giustizia italiana non è garantista". Lo ha detto Laura Garavini, capogruppo Pd nella commissione Antimafia.