Dopo gli insulti l'uomo è stato circondato e i tre hanno iniziato a strattonarlo. La vittima, però, è riuscita a divincolarsi e ad allontanarsi, raggiungendo un bar dove poi la stessa scena si è ripetuta all'interno del bar. Qui i tre aggressori si sono presentati nel locale e hanno ripreso ad insultare il connazionale. Subito dopo l'uomo è stato immobilizzato e preso a calci e pugni davanti agli altri avventori, nessuno dei quali ha chiamato i soccorsi o il 113. Durante la violenta aggressione alla vittima è stato portato via il portafoglio con 30 euro e una felpa.
Il giovane straniero, dopo essere riuscito a divincolarsi dalla morsa dei tre, è scappato e poi sotto shock ha vagato nelle vie del centro da dove, verso le 23,00, chiamato il 118.
Quindi è stato soccorso dai sanitari dell’unità medica e trasportato in ospedale dove dopo le prime cure i medici lo hanno ricoverato nel reparto di Neurochirurgia con lesioni in tutto il corpo (particolarmente gravi quelle ai denti e il trauma alla testa) con una prognosi di trenta giorni.
Nella mattina successiva, i tre aggressori si sono presentati in ospedale e, nei corridoi del Reparto, hanno minacciato nuovamente la vittima del pestaggio alla quale è stato intimato di non chiamare
Sul posto però nel frattempo sono giunti gli agenti della Squadra Mobile, coordinati da Fabrizio Mustaro, che hanno poi ricostruito la dinamica dei fatti e si sono messi perciò sulle tracce dei tre aggressori che hanno infine rintracciati e fermati per la gravità degli indizi a loro carico, le testimonianze raccolte e la gravità dei fatti. I tre romeni, senza fissa dimora, uno di 36 anni, l'altro di 21 e l'altro di 27 anni, tutti operai, dopo le formalità di legge negli uffici della Questura cittadina sono stati condotti e rinchiuso nel carcere nuorese di “Bad’e Carros”, dove rimarranno in attesa dell’udienza di convalida.
L'attività investigativa e il monitoraggio della numerosa comunità romena locale è stata eseguita anche con la collaborazione di un Ufficiale di Collegamento della Polizia della nazione dei fermati in servizio alla Squadra Mobile da oltre tre mesi. L'Ufficiale, che lavora nella Questura di Timisoara, è a Nuoro nell'ambito del progetto Ita.Ro (Italia Romania, appunto), che prevede l’affiancamento di agenti romeni agli italiani, in un lavoro congiunto nel contrasto di reati che vedono coinvolti soggetti di nazionalità rumena.