Fiorentina-Cesena 2-0 La Fiorentina ritrova sorriso e tre punti dopo un mese superando un Cesena sempre più ultimo e alla quarta sconfitta consecutiva. La squadra di Rossi non brilla ma riesce a conquistare tre punti d'oro. La Fiorentina preme fin dalle prime battute. Nei primi 15' i viola costruiscono tre buone occasioni, la più netta con Lazzari (15') che liberato da Montolivo alza troppo il pallonetto sull'uscita di Antonioli. Al 20' Delio Rossi perde Jovetic (problema al ginocchio), al suo posto entra Cerci. Con l'uscita del montenegrino la pressione viola si affievolisce e il Cesena può controllare senza grossi affanni non portando però alcun problema alla porta di Boruc. Nella ripresa il tema tattico non cambia. La Fiorentina fa la partita, il Cesena prova a ripartire. Al 5' buona occasione per i romagnoli: Santana vede l'inserimento di Comotto che evita il fuorigioco, sceglie bene il tempo dell'uscita bassa Boruc. Al 16' la Fiorentina passa: cross di Pasqual da sinistra, nel tentativo di contrastare Amauri Moras devia nella propria porta trovando l'angolo più lontano dove Antonioli non può arrivare. La risposta del Cesena è affidata a Iaquinta, il cui destro è respinto da Boruc. Al 29' il raddoppio che chiude i conti: dormita della difesa del Cesena che in mischia, dopo una deviazione di Natali, si perde Nastasic che insacca con un preciso rasoterra.
Lecce-Genoa 2-2 Il Lecce allunga a cinque la striscia positiva (due vittorie e tre pareggi) e continua la corsa salvezza pur mangiandosi le mani per una vittoria che nel finale sembrava a portata di mano. Il Genoa infila il secondo 2-2 consecutivo dopo quello in rimonta contro il Parma, un punto che consente ai rossoblù di respirare. Parte meglio il Lecce, ma è il Genoa al 21' a passare in vantaggio. Palacio con un tacco libera Jankovic in area sulla sinistra, palla bassa al centro dove Sculli anticipa tutti e mette alle spalle di Benassi. Inutile il tentativo di Miglionico di liberare, la palla aveva già superato la linea di porta. La reazione dei salentini c'è ma non porta a grandi occasioni, il Genoa agisce bene in contropiede. Finale di tempo incandescente: espulso Cosmi, proteste per un fallo di mano in area di Kucka ed ammonizione a Delvecchio. Ripresa ricca di occasioni: il Genoa ne crea subito due con Kucka, sempre attento Benassi. Al 16' il pareggio del Lecce: Bertolacci serve in verticale Muriel, il colombiano fa secco Kaladze e batte Frey con un sinistro sotto la traversa. Partita nervosa (sette ammoniti alla fine), che si accende di nuovo nel finale. Al 37' Lecce in vantaggio con un sinistro di Brivio su punizione che non lascia scampo a Frey. La gioia dei padroni di casa dura 2'. Angolo da destra, Sculli colpisce di testa e trova la deviazione involontaria di Giacomazzi che spiazza Benassi.
Parma-Napoli 1-2 Continua il momento d'oro del Napoli. Gli azzurri vincono 2-1 a Parma, infilano il quinto successo consecutivo tra campionato e Champions e restano in piena corsa per il terzo posto. Cade in casa un Parma che gioca meglio, spreca troppo ed è punito nel finale da un gol in fuorigioco. La squadra di Donadoni attacca a testa bassa fin dall'inizio, quella di Mazzarri soffre non riuscendo a trovare le misure giuste tra i reparti. Dopo un gol annullato a Cavani per un fuorigioco di Dossena, è il Napoli ad avere la prima palla gol. Lavezzi (minuto 26') riceve palla in area da Cavani e con il destro manda la palla vicinissima al palo. Il Parma risponde con Galloppa che da buona posizione, in area, alza sulla traversa. Dopo Britos (dentro Campagnaro) Mazzarri è costretto a cambiare anche Grava per Fernandez ridisegnando la sua difesa. Al 40' il Napoli passo: fallo di Musacci in area su Cavani, Valeri assegna il rigore che l'attaccante uruguaiano trasforma respingendo in rete la ribattuta di Mirante. Nella ripresa si gioca quasi ad una porta sola, quella del Napoli. Il Parma spinge ma De Sanctis non deve compiere grandi interventi. All'11' Mariga sbaglia la mira da ottima posizione, il Napoli si fa vedere solo con un destro di Cavani bloccato senza problemi da Mirante. Al 32' il meritato pareggio dei padroni di casa: Campagnaro regala un angolo e sugli sviluppi del tiro dalla bandierina Zaccardo mette alle spalle di De Sanctis. Mazzarri si fa espellere dal pessimo Valeri che non indovina una sola decisione. Al 42' arbitro e guardalinee la fanno grossa non vedendo un netto fuorigioco di Lavezzi che servito da Cavani batte Mirante. Il Parma non ci sta, Giovinco va giù in area dopo un contatto con Fernandez, l'arbitro lascia correre. L'ultimo brivido lo regala in pieno recupero ancora Lavezzi che manda incredibilmente sul palo a porta spalancata
Roma-Lazio 1-2 Dopo aver vinto l'andata la Lazio si ripete e fa suo anche il derby di ritorno restando da sola al terzo poisto. Un successo in 'casa' dei cugini giallorossi che mancava da 15 partite tra campionato e coppa Italia. Vittoria che rilancia le ambizioni biancocelesti e mette forse la parola fine alle speranza Champions della Roma, alla decima sconfitta stagionale. La partita si infiamma subito. Al 7' Klose arriva a tu per tu con Stekelenburg, lo supera e va giù. Rigore e rosso per il portiere olandese. Dal dischetto è Hernanes a spiazzare Lobont, entrato al posto di Lamela. La Roma non si disunisce ed è brava a trovare quasi subito il pari. Al 16', sugli sviluppi di una punizione di Totti, la palla arriva in area a sinistra dove Juan di sinistro colpisce in pieno la traversa, arriva Borini che, sempre di sinistro, insacca di controbalzo, malgrado il disperato tentativo di salvataggio, oltre la linea, di Biava. Ritmo che resta alto, Lazio un po' più nervosa (tre ammonito) e Roma che nonostante l'uomo in meno si difende bene. Nella ripresa è la Lazio a fare la partita, forte anche dell'uomo in più. Luis Enrique perde Pjanic (entra Marquinho) e al 16' va di nuovo sotto: punizione dalla trequarti di Ledesma per Mauri che arriva in spaccata sul secondo palo e di sinistro al volo infila in diagonale Lobont. La Roma prova a reagire ma è ancora la Lazio a sfiorare il gol, Hernanes al 21' arriva solo davanti a Lobont ma perde l'attimo per la battuta facendosi rimontare da Juan. Al 39' Roma vicina al pareggio: cross di Marquinho da sinistra, Totti di testa sfiora il palo alla sinistra di Marchetti. Al 40' anche la Lazio resta in dieci (espulso Scaloni per doppia ammonizione), la Roma ci crede, l'ultima occasione capita al 48' a Borini il cui colpo di testa non inquadra la porta.
Siena-Cagliari 3-0 Seconda vittoria consecutiva per il Siena che dopo il poker rifilato al Palermo la settimana scorsa ne fa tre ad un Cagliari che cade per la seconda volta di fila. E' il Cagliari a partire meglio. Nei primi 11' Pegolo è chiamato a due interventi. Prima (9') anticipa Astori, poi (11') compie un mezzo miracolo su colpo di testa schiacciato a terra di Thiago Ribeiro. Il Siena esce alla distanza e alla prima occasione buona va in vantaggio. E' il minuto 40', Destro si libera ai 25 metri e imbuca per Giorgi, Agazzi respinge in uscita ma nulla può sulla mezza girata di Bogdani. Nella ripresa il Siena ha subito l'occasione del raddoppio: Destro vince un rimpallo, entra in area e con il destro sfiora il palo lontano. Cagliari vicino al pari con Nainggolan e Cossu prima di alzare bandiera bianca. Al 35' il raddoppio è un capolavoro di Calaiò, entrato al posto di Bogdani: controllo con il petto e sinistro al volo dal vertice sinistro dell'area che non lascia scampo ad Agazzi. Il Cagliari affonda e dopo 2' incassa la terza rete: Brienza scavalca la difesa trovando Del Grosso, tenuto in gioco da Astori, sinistro dal vertice sinistro dell'area piccola e palla in rete.
Udinese-Atalanta 0-0 Terza 0-0 casalingo consecutivo (tra Europa League e campionato) per l'Udinese, che lascia il terzo posto alla Lazio facendosi fermare sul pari da un'Atalanta ordinata e quasi mai in difficoltà. La squadra di Colantuono torna a casa con un punto pesantissimo in chiave salvezza. La partita offre poche emozioni. L'attacco dei friulani è spuntato, Di Natale ci prova in tutti i modi ma la difesa orobica si fa sempre trovare pronta. Nella ripresa la partita si accende nei minuti finali quando Consigli, al 48', si supera su un sinistro ravvicinato di Di Natale
Palermo-Milan 0-4 (giocata sabato) - Nel segno di Ibrahimovic. Il Milan passa come un rullo al Barbera, vince per la nona volta in stagione fuori casa e abbatte il tabù Palermo. I rossoneri avevano sempre perso negli ultimi cinque viaggi (quattro di campionato, una di coppa Italia) in Sicilia. Partita senza storia, già chiusa dopo 35'. Il protagonista è lo svedese, che approfitta delle assenze nella retroguardia rosanero (out Balzaretti e Silvestre) per affondare i colpi. Si capisce fin dai primi minuti che il Milan fa sul serio. Nei primi 8' i rossoneri vanno pericolosamente al tiro tre volte mentre la squadra di Mutti fatica a prendere le misure. Al 21' il primo gol di Ibra, che approfitta di un errore di Mantovani, riceve palla da Robinho e batte Viviano con un sinistro imparabile. Al 31' il raddoppio, ancora sull'asse Robinho-Ibra: veloce contropiede rossonero, Robinho serve Ibra che fa sedere un difensore e di punta, con il sinistro, fa secco nuovamente Viviano. Passano 4' e la partita è chiusa. Ibra stavolta controlla ai 20 metri, prende la mira e di destro mette la palla nell'angolino alla sinistra del portiere del Palermo. Viviano nega il poker (sempre a Ibra) al 39', il Palermo non riesce a svegliarsi. E non lo fa neanche nella ripresa, quando il Milan abbassa il ritmo ma trova comunque il gol del 4-0 con una incornata di Thiago Silva su cross di El Shaarawy.
Juventus-Chievo 1-1 (giocata sabato) - Frenata pericolosa della Juve, che si fa fermare in casa da un Chievo mai domo e non riesce a rispondere al Milan. I bianconeri sono a -3 dai rossoneri con una gara da recuperare, mercoledì a Bologna. La squadra di Conte, al 12° pari in campionato, inizia subito a spingere e al 18' passa in vantaggio: punizione tagliata di Pirlo, Chiellini sfiora, palla sul palo e tap in vincente, di testa, di De Ceglie. Il replay mostra che sul tocco di Chiellini De Ceglie è leggermente più avanti, in pisizione di fuorigioco.Il Chievo, orfano dello squalificato Pellissier, non di disunisce e sfiora subito il pari con Thereau, che non approfitta di un liscio di Chiellini in area. La partita è viva. Ci prova Matri, Padoin chiama alla risposta superba Sorrentino, Sammarco fa tremare Buffon. La ripresa si apre con due occasioni. La prima, al 12', è un sinistro di Acerbi su punizione respinto da Buffon. La seconda, più pericolosa 2' dopo, capita nuovamente a Padoin che in area batte di destro trovando ancora una volta sulla sua strada Sorrentino. Di Carlo cambia, entrano Hetemaj e Moscardelli, la Juve inizia ad accusare un po' di stanchezza, Conte se ne accorge e inserisce Caceres per Marchisio. Al 28' il Chievo sfiora il pari: Dramè lavora un buon pallone a sinistra, cross al centro e colpo di testa di Moscardelli di poco a lato. Al 31' arriva il meritato pari dei veneti: Moscardelli a destra, dribbling secco a saltare due avversari e cross basso arretrato, arriva Dramè, piatto sinistro, Buffon battuto, Bonucci sulla linea tocca ma non basta ad evitare la rete. Conte butta nella mischia Del Piero, al 41' è proprio il nuovo entrato ad avere la palla buona dopo uno scambio al limite con Vucinic: decisivo l'intervento di Frey. L'ultima occasione per la Juve è targata Pirlo al minuto 46: destro violento dai 25 metri, Sorrentino respinge.