Entra nel vivo della sua settima edizione: dopo l’anteprima odierna (giovedì 1 marzo) a Sassari, da domani (venerdì 2) la manifestazione si trasferisce nellasua Asuni (OR), il piccolo paese nell'Alta Marmilla, in provincia di Oristano, dove ha sede l'associazione culturale Su Disterru, ideatrice e organizzatrice di questo festival nato perdare spazio al "cinema nelle terre di confine".
Dopo Scandinavia, Cuba, Kurdistan, ex Jugoslavia, Africa e Argentina, al centro delle precedenti edizioni la rassegna va a scoprire quest’anno la "nuova onda" del cinemaromeno, una realtà emergente in Europa, sorprendente per qualità e quantità di titoli ma poco conosciuta dal vasto pubblico. Alla recente produzione filmica di Bucarest èdedicato un ricco programma di proiezioni, incontri, laboratori e altri appuntamenti - tutti gratuiti che dopo due giornate ad Asuni (venerdì e sabato), si concluderà domenica (4marzo) a Sedilo e a Oristano. Un cartellone, messo a punto dai direttori artistici Carlos Cardini e Bepi Vigna, che mette a fuoco le opere di registi come Cristian Mungiu e RaduMihăileanu (e di un nutrito gruppo di altri registi emergenti) e ospita le testimonianze di ospiti come gli attori Vlad Ivanov, Dorotheea Petre, Maria Popistasu e lo sceneggiatore Alex Baciu.
Il festival si inaugura domani (venerdì 2) alle 15,30 nella Sala Comunale di Asuni, spazio che sarà il centro nevralgico degli appuntamenti ospitati nel paese. Ad aprire il cartellonedi proiezioni è "4 mesi, 3 settimane, 2 giorni", il film scritto e diretto da Cristian Mungiu capace di conquistare, nel 2007, la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Attraverso levicende di una giovane studentessa che, con l’aiuto di un’amica, decide di metter fine ad una gravidanza con tutti i tormenti etici e le difficoltà pratiche conseguenti alla sua scelta la storia rievoca il clima plumbeo degli anni che precedettero la caduta di Ceausescu e del suo regime.
Ben più lieve nelle atmosfere, ma altrettanto celebrato, è "Il concerto", di Radu Mihăileanu, in programma alle 17,30. Il regista, forse il cineasta romeno più noto a livellointernazionale, rispolvera la stessa ironia di
un suo precedente capolavoro, il geniale "Train de vie", film del 1999 dedicato alle deportazioni naziste nei campi di sterminio,rivisitate in chiave di paradossale commedia. Ne "Il concerto" leggerezza e umorismo
servono a raccontare la rivincita di un maestro d'orchestra del Bolshoi di Mosca, cacciato nell'epoca Breznevperché rifiuta di licenziare i musicisti ebrei dalla sua formazione. Venticinque anni dopo, rimasto in quello stesso teatro come custode, l'uomo intercetta uninvito per esibirsi al prestigioso Châtelet di Parigi e falsificando i documenti, riunisce i vecchi musicisti della sua orchestra, spacciandosi per direttore in carica.
Alle 19,30 il festival apre la prima finestra sul cinema dell'emigrazione , altro tema caro all'associazione Su Disterru, con la proiezione di due cortometraggi: "Benvenuti in Italia",cinque brevi episodi girati da altrettanti giovani immigrati nel nostro paese, e "Destinu, Argentina", diretto da Juan Merello Coga e interpretato da figli e nipoti di emigranti sardiin Argentina (come lo stesso regista). Spazio poi ad "Atteros", un documentario del sardo Bepi Vigna, breve viaggio tra gli immigrati extracomunitari in Italia e in particolare inSardegna, ciascuno portatore di una propria storia fatta di rinunce, sofferenze, sacrifici.
Con "La ragazza della Transilvania", cortometraggio firmato da Sabin Dorohoi, la rassegna punta ancora i riflettori sul cinema della Romania che in serata, a partire dalle 21,torna a tenere banco con la proiezione di “racconti dell'età dell'oro", opera realizzata nel 2009 da Cristian Mungiu e da alcuni tra i registi più
interessanti del cinema romenocontemporaneo, che in questo vivace e colorito film a episodi - in lizza ai festival di Cannes, Toronto, Londra e Rotterdam hanno raccontato la loro nazione utilizzandol’espediente narrativo delle "leggende metropolitane".
A suggello della prima giornata del festival l'incontro con Vlad Ivanov, uno degli attori più noti del cinema romeno, che non a caso figura tra gli interpreti dei tre film propostilungo l’arco della giornata.
Sempre domani (venerdì 2), collegato al cartellone cinematografico, il festival ospita in mattinata a Oristano il primo dei due laboratori didattici (il successivo è sabato mattina aCabras) intitolati "Un’altra Romania. Percorsi didattici di cittadinanza e d'interazione tra le culture". Promossa dall’ Osvic (Organismo Sardo di Volontariato InternazionaleCristiano) e tenuta dalle esperte Paola Galdano e Katia Luciani, l’iniziativa si propone di avvicinare attraverso il cinema gli studenti delle scuole superiori oristanesi al paesedanubiano. In programma - a partire dalle 9 nella Sala Conferenze dell’Hospitalis SanctiAntoni sedute di lavoro con i ragazzi e la visione del film "Racconti dell’età dell’oro".
Ogni appuntamento dell'Asuni Film Festival è ad ingresso gratuito ed è dedicato a Rossella Urru la giovane cooperante nata nella poco distante Samugheo, rapita in Algeriainsieme a due colleghi spagnoli e nelle mani dei suoi sequestratori ormai da più di quattro mesi.