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Dall’8 all’11 marzo prossimi a Cagliari la prima edizione di Across the Vision Film Festival

Si tiene dall'8 all'11 marzo, con un'anteprima a Cagliari il 6 marzo,  la prima edizione di Across the Vision Film Festival, festival internazionale di cinema di confine, sostenuto dalla Regione Sardegna e dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con il Patrocinio della Provincia di Carbonia e Iglesias, del Comune di Cagliari, del Comune di Carbonia, del Comune di Iglesias, che si tiene tra Cagliari, il Cineworld e la Sala Lepori di Iglesias e il Museo del Carbone di Carbonia nel Parco Geominerario Storico e Ambientale del Sulcis - luogo dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Il festival, con la direzione artistica di Maria Paola Zedda, avrà come tema l'attraversamento.



L'
anteprima del festival si terrà a Cagliari, venerdì 6 marzo presso lo Spazio Odissea (viale Trieste, 84) con la proiezione in anteprima italiana (in francese con sottotitoli in italiano) di Notre jour viendra, con protagonisti Vincent Cassel e Oliver Barthelemy lungometraggio d'esordio di Romain Gavras (figlio del regista Costantin Costa-Gavras), presentato al Toronto Film Festival. La storia di una fuga, che a tratti assume anche toni romantici, alla ricerca di una comunità utopica che esiste solo nelle menti dei protagonisti. A seguire, proiezione (in inglese con sottotitoli in italiano) di Valhalla Rising - Regno di sangue diretto dal regista-cult Nicolas Winding Refn  (vincitore a Cannes della Palma d'Oro per la  Regia per Drive). Già presentato al Toronto Film Festival e alla  Mostra del Cinema di Venezia, è un film epico, un'avventura ai confini del mondo, girata interamente in terra scozzese, che narra la ricerca di un gruppo di vichinghi della terra promessa (Valhalla) e il viaggio personale di un uomo verso la salvezza e la redenzione. 


Numerose le sezioni del Festival:
 

Sguardi di confine – Confini d'Europa 

Mostra cinematografie realizzate nei luoghi di confine, intesi sia secondo un'accezione letterale, sia come non luogo, area liminale, di transizione temporale, esistenziale, visiva. Il confine inteso come margine, deriva, terreno sdrucciolevole di attraversamenti, incontri, visioni. In questa sezione viene presentato Palabras, lungometraggio del compianto regista, sceneggiatore e attore fiorentino Corso Salani, ambientato tra i quartieri alti di Santiago e i paesaggi delle rocce nere delle Ande e Confini d'Europa-Yovotva, episodio 5 di una serie realizzata ai margini del nostro continente. Quindi, Film Socialisme, ultimo lavoro del regista Jean-Luc Godard, un racconto dell'Europa e del Mediterraneo attraverso il labirinto visivo e sonoro di un  viaggio girato nel 2010 - con l'utilizzo di vari media, dalle telecamere digitali all'iphone - a bordo della nave Costa Concordia, interpretato, tra gli altri, dalla cantante Patti Smith. Ma anche Circumstance - Premio del Pubblico al Sundance Film Festival e inserito da Indiewire nella classifica dei migliori film indipendenti dell'anno – l'esordio della giovanissima regista Maryam Keshavarz è la cronaca della Dolce Vita iraniana, le notti movimentate di Teheran, le contraddizioni di una borghesia laica, l'omosessualità femminile, il terrore delle incursioni della polizia morale, osservate dal punto di vista di due adolescenti alla scoperta della propria sessualità. In seguito, l'Europa vista come una terra al crepuscolo nel viaggio di Abendland, del documentarista austriaco Nikolaus Geyrhalter.   E l'Europa di notte, nelle sue molteplici sfaccettature: la vita, la morte, la festa, in una Babele di linguaggi e traduzioni. Kosmos, del regista turco Reha Erdem, la storia raccontata in un'atmosfera tra reale ed irreale, di un misterioso personaggio venuto dal nulla, che sbarca nella neve di un villaggio di frontiera tra le montagne turche.

Napoli Napoli Napoli, 2009, diretto da Abel Ferrara, presentato Fuori concorso alla  66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è un documentario che scatta una fotografia sulla complessità della metropoli partenopea attraverso storie che si intrecciano tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli fino al carcere femminile di Pozzuoli.

A narrare i confini dell'Europa è anche Antonio Martino, sensibile documentarista, vincitore , tra i numerosi riconoscimenti, del Premio Ilaria Alpi, con Be water, my friend ,un documentario su una piccola cittadina sulle ex sponde del Lago di Aral, i cui abitanti sono vittime di un inarrestabile disastro ambientale in atto ormai da decenni.

Sguardi di confine - Derive 

Presenta il "melodramma psichedelico" di Enter the void, diretto dal giovane regista di culto argentino Gaspar Noé, un viaggio ambientato nella Tokyo più sotterranea intrapreso dall'anima di uno spacciatore nella transizione dalla vita alla morte. Diviso in tre parti, ognuna delle quali caratterizzata da un diverso registro narrativo, il film si rivela un'esperienza visiva lisergica che coinvolge, a volte brutalmente a volte dolcemente, corpo, mente, spirito.

Florence Fight Club di Luigi Maria Perotti,  è  la storia di quattro uomini  che decidono di affrontare le loro paure ed entrare nel più antico fight club della storia, il torneo di calcio storico fiorentino. Hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare, ma quello che li accomuna è il fascino dell'arena e il desiderio di essere eroi, almeno per un giorno.

Quindi, la pellicola presentata in anteprima a Cagliari il 6 marzo, Notre jour viendra, di Romain Gavras.

Attraversamenti

Il mondo delle arti visive guarda al cinema, apportando un contributo alla sua dimensione estetica, ampliandone l'indagine sul meccanismo della visione e della narrazione. Attraversamenti racconta questa commistione con un approccio pittorico, dilatato, espanso, in cui la video arte e la pittura si legano al mezzo filmico. Tre i film della sezione: l'italiano Le Quattro Volte,  pluripremiato film di Michelangelo Frammartino, quattro storie esemplari ambientate in un paesino calabrese arroccato sulle montagne, sfondo all'acuta riflessione sulla vita e la morte, sul rapporto tra natura e uomo, tra riti antichi e immutate credenze pagane. A chiudere L'amore vincitore,- conversazione con Derek Jarman, di Roberto Nanni, Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema di Torino e Premio del Pubblico "Valdata" , intervista visionaria all'artista e regista Derek Jarman, realizzata nell'anno della sua morte. Un lavoro che guarda al cinema sperimentale di Stan Brackhage e alle arti visive, in cui il corpo diviene paesaggio, territorio  intimo da esplorare.

Inoltre la proiezione in 3D, Cave of Forgotten Dreams, il viaggio tra scienza e finzione del regista, documentarista esploratore e poeta-filosofo Werner Herzog nelle Grotte Chauvet, tra le più antiche pitture rupestri al mondo. Chiude la sezione, il film presentato in anteprima il 6 Marzo a Cagliari, Valhalla Rising – Regno di sangue diretto da Nicolas Winding Refn.



Visioni di Sardegna

Sezione dedicata alla cinematografia più visionaria realizzata in Sardegna, terra che per vocazione paesaggistica, antropologica e storica, è stata ed è anche oggi fonte di  ispirazione per sceneggiatori e registi. La sezione presenta in anteprima nazionale Scarabea, il primo lungometraggio del regista tedesco Hans- Jürgen Syberberg. Ispirato all'omonimo racconto di Tolstoj (Di quanta terra ha bisogno un uomo), l'opera ha un taglio narrativo, documentaristico e sperimentale. Uno sguardo lucido, intelligente e originale su un angolo della Sardegna, sulla sua popolazione e le sue usanze, tecnicamente ancora valido a quarant'anni dalla sua uscita in Germania.  In seguito, Sebastiane, primo lungometraggio del pittore e regista inglese Derek Jarman, diretto nel 1976 e girato a Cala Domestica, in una spiaggia selvaggia e solitaria vicino Arbus, nell'area del Parco Geominerario del Sulcis. Interamente recitato in lingua latina e interpretato tra gli altri dal grande mimo Lindsay Kemp, il film si basa su una versione apocrifa della vita san Sebastiano, in circolazione solo dagli inizi del XX secolo e dal Martyre de Saint Sébastien di Gabriele D'Annunzio.

Quindi il documentario Per noi il cinema era Proibito, diretto dal giornalista e critico cinematografico Sergio Naitza, che racconta i paesaggi e i set di Tissi, Aggius e altri luoghi della Gallura dove Mario Monicelli nel 1954 girò il film Proibito, tratto da La Madre di Grazia Deledda, con Mel Ferrer, Amedeo Nazzari e Lea Massari.  Prodotto da Karel per la Rai sede regionale per la Sardegna, il documentario raccoglie i ricordi – oltre che del compianto regista toscano - delle comparse che parteciparono alla lavorazione. Un film sulla memoria, sull'impatto del grande cinema nei paesi poveri della Sardegna, una pagina pubblica e privata dell'album "Come eravamo".

Antonio Ruju, diario di un anarchico sardo, è il secondo lavoro di Roberto Nanni, prodotto dalla Sacher Film presentato al festival.  Una storia rocambolesca e intima che racconta la Sardegna dal fascismo ai giorni nostri, attraverso la voce di un uomo singolare e apparentemente contraddittorio, un anarchico che nella sua vita f, tra le altre cose, agente di borsa e guardia di finanza.


Visioni di sardegna – my generation
Sarà presentato I morti di Alos, il mockumentary (documentario che unisce realtà e finzione) diretto dal regista di Iglesias, Daniele Atzeni, già selezionato all'International Short Film Festival di Clermont-Ferrand (Francia), che racconta - attraverso la voce del protagonista Antonio Gairo - le vicende del paese immaginario di Alos, i cui abitanti sul finire degli anni Cinquanta compiono un fatale passo verso la modernità. In una cornice da romanzo gotico, il regista ha sviluppato la storia, unendo la propria passione per i racconti fantastici e neri con l'interesse per il periodo storico dell'industrializzazione degli anni Cinquanta e Sessanta. Io sono qui di Mario Piredda, già in cinquina al Premio David di Donatello per Cortometraggi 2011 e vincitore di numerosi festival, racconta la storia di un giovane gallurese che emigra per combattere una guerra che non lo riguarda, ma che per lui rappresenta un'occasione. Questa si rivelerà una scelta dolorosa.

Arturo torna dal brasile di Marco Antonio Pani è il ritratto, raccontato con toni vintage, di Arturo Usai, direttore della fotografia in Brasile, medico ad Alghero, cineasta dai molti talenti che ha attraversato oceani e culture senza perdere contatto con le proprie radici con  si intraprende un viaggio nel cinema di genere sudamericano del dopoguerra e nella produzione audiovisiva artigiana.  Vince il Premio al Miglior Film di autore sardo al SIEFF, il festival internazionale di cinema etnografico di Nuoro, ex aequo con il film "cancelli di fumo" di Francesco Bussalai.

Sa grascia di Bonifacio Angius, road movie in una Sardegna antica, perduta, di ninna nanne e  filastrocche, dietro i profumi ed i colori di un'estate bruciata dal sole. Antoneddu, un bambino di dieci anni, cammina sulle strade ed i sentieri di un mondo magico, per raggiungere la chiesa del santo che gli ha fatto la grazia, "Sa Grascia". Primo lungometraggio di finzione di Bonifacio Angius, è stato presentato in anteprima mondiale alla mostra internazionale del cinema di San Paolo in Brasile.

 E ancora Antonina, di Giuseppe Casu e Gianluca Stazi, un audiodocumentario dai toni intimi e drammatici, in cui voci nell'oscurità narrano la miniera, la dignità nel lavoro e l'irrefrenabile desiderio di poter lasciare qualcosa di buono ai figli.


Masterclass ed eventi collaterali
Numerose le masterclass previste dall'Across the Vision Film Festival: la masterclass di regia tenuta dal regista milanese di origini calabresi Michelangelo Frammartino, autore de Il dono e Le quattro volte (presentato al festival), entrambi ambientati in Calabria.

Due i workshop organizzati da Media Desk Italia e tenuti dal suo direttore Giuseppe Massaro. Il primo si tiene a Cagliari, dal titolo Programma MEDIA: uno strumento prezioso per l'industria audiovisiva europea, mentre il secondo workshop si tiene a Carbonia, dal titolo Nuove tecnologie, Fondo di Garanzia alla Produzione e Festival: MEDIA tra innovazione e tradizione. Aspettando "Creative Europe", il futuro del Programma.

Verrà inoltre presentato Minatori, mineros , il lavoro fotografico  dell'artista sardo Adriano Mauri, promosso dall'Istituto italiano di Cultura e patrocinata dalla Provincia di Cagliari e dalla fondazione Andrea Parodi. Gli scatti di Mauri raccontano il lavoro nell'ultima miniera di carbone ancora attiva in Italia, la Carbosulcis Spa, a Nuraxi Figus nella provincia di Carbonia Iglesias, attraverso le facce dei minatori. Per Mauri si tratta di "un registro diverso per descrivere il racconto dell'esistenza di persone che silenziose vivono quotidianamente esperienze, drammatiche ed esaltanti, attraverso i loro sguardi".


Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna

L'Across the Vision Film Festival si terrà – tra le varie location - nel Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità e sarà in parte ospitato nelle strutture di archeologia industriale recentemente restaurate. La natura evocativa dei suoi paesaggi, già set dei capolavori dei maestri della cinematografia italiana, è stata pensata come la cornice ideale per la nascita di un nuovo festival del Cinema in Sardegna. Il Festival mira a promuovere il Parco Geominerario sito di interesse storico e ambientale, come location per le produzioni cinematografiche nazionali e internazionali e a valorizzarne i processi di trasformazione e il suo potenziale di polo culturale  e turistico. www.parcogeominerario.eu . Com