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Presidenziali 2012- Girotondo intorno a Mosca contro Putin

Sono 130.000, secondo le stime dell'opposizione, le persone scese in piazza a Mosca per protestare contro il governo, una catena umana tinta di bianco per chiedere "elezioni oneste". È quanto ha detto uno dei leader della protesta e deputato del partito Russia Giusta che ha preso parte all'ultima grande manifestazione prima delle presidenziali del 4 marzo, in cui il premier Vladimri Putin corre da favorito.

L'anello stradale cittadino di Mosca è stato percorso in modo pacifico e festoso da un girotondo di palloncini e nastrini bianchi, simbolo della cosiddetta rivoluzione della
neve, esplosa dopo le denunce di brogli alle legislative del 4 dicembre. Non solo pedoni, anche dalle auto la gente esprimeva la sua solidarietà all'iniziativa, mentre gruppi di giovani filo-putiniani si sono introdotti qua e la' lungo l'Anello dei giardini con cuori rossi di cartone con scritto "Putin ama tutti", oppure cartelloni che avvertivano : "Manca una settimana alla vittoria di Putin". Per coprire tutti i 17
chilometri dell'Anello, i promotori dell'evento avevano detto servivano almeno 34.000 persone.

I manifestanti ora si trovano in piazza della Rivoluzione, a due passi dal Cremlino, dove si sono uniti con i nastrini bianchi ai tradizionali festeggiamenti per l'ultimo giorno di Maslenitsa, il carnevale russo. La polizia schierata sul posto ha gia' iniziato a transennare la zona. 

"La Russia non ha più bisogno di zar, tutta le persone venute qui oggi dimostrano che il Paese si è risvegliato": così il noto blogger e volto dell'opposizione Alexei Navalny, ha commentato il risultato della lunga catena umana che ha simbolicamente 'assediato' il centro di Mosca per chiedere nuove elezioni oneste e l'uscita di scena di Vladimir Putin.

Domenica prossima, ha aggiunto Navalny guardando alle elezioni presidenziali, "bisogna andare a votare e dare la propria preferenza per tutti tranne che per Putin".

Accanto all'avvocato-blogger, ormai talmente celebre da essere perennemente 'scortato' da un'addetta stampa, la moglie e il suo ex compagno di cella Ilya Yashin, attivista del movimento Solidarnost arrestato con lui il 5 dicembre nella prima delle grandi manifestazioni contro i presunti brogli alle ultime legislative. 

"Anche dopo le presidenziali, il movimento di protesta andra' avanti - ha avvertito Yashin - non ci fermeremo finche' non raggiungeremo i tre obiettivi base per cambiare il sistema: elezioni libere, stampa libera e poter giudiziario indipendente". 

Con Yashin, Xenia Sobchak, la Paris Hilton russa, trasformatasi in poche settimane in pasionaria anti-Cremlino. Qualche chilometro più avanti, la leader ecologista, Evghenia Chirikova. "Non importa chi siederà al Cremlino – ha spiegato - l'importante è risvegliare la coscienza della gente e questo è un risultato che possiamo dire di aver già raggiunto".

"Potrebbe essere l'ultima manifestazione pacifica - ha detto lo scrittore Boris Akunin, tra i membri della Lega degli elettori, che monitorerà il voto del 4 marzo - nessuno sa cosa potrà accadere il 5 marzo". Per il giorno successivo alle presidenziali, quando si conosceranno gia' i risultati parziali del voto, e' stata convocata una nuova azione di protesta su cui opposizione e autorità devono ancora trovare un accordo. 

"Non finirà tutto il 4 marzo con le elezioni presidenziali, il 2012 sarà un anno molto caldo": lo prevede l'ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov, uno dei leader della protesta anti Putin.

"Il 4 marzo ci saranno abusi senza precedenti ma questa volta riusciremo a dimostrarli con degli scrutini paralleli a Mosca, San Pietroburgo e Iekaterinburg", spiega Kasparov. "Putin - prosegue - non sarà più un presidente legittimo: sarà eletto con i voti della Cecenia e del Daghestan ma non si può governare senza Mosca e San Pietroburgo". Quanto agli altri quattro candidati presidenziali, Kasparov li considera "solo dei quadretti: l'importante è votare contro Putin.

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