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Liberalizzazioni, il Senato mette il turbo

La commissione industria del Senato mette 'il turbo'. Dopo un esame a singhiozzo nei giorni scorsi solo stamattina sono stati votati 54 articoli che portano il totale a 77. Ne restano dunque una ventina (inclusa Ici chiesa) sui quali si attende il parere della Bilancio lunedì mattina.

Con l'emendamento al decreto liberalizzazioni che riforma il trattamento fiscale degli immobili della Chiesa il Governo ha avvicinato la soluzione del problema. Incombe una procedura d'infrazione dell'Unione europea che potrebbe costar cara, in termini di tasse arretrate, anche alle strutture ecclesiastiche, e finora i vescovi non hanno commentato la mossa fatta ieri da Mario Monti. Ma il mondo cattolico è in fermento, perché se è scontato un sacrificio economico di alcune attività in campo sanitario o alberghiero, sul ruolo 'sociale' e no profit di altre attività si gioca un partita non solo economica, ma di influenza della Chiesa sulla società italiana. Non a caso, è proprio su asili e scuole cattoliche che oggi si è alzato un fuoco di sbarramento che chiama in causa direttamente il Governo.

Il quotidiano Avvenire, ha messo in guardia il Governo: tassare le scuole sarebbe "un autogol, una forma di autolesionismo tanto smaccata che neppure vogliamo pensarci". Molte di essere "già oggi vivono di stenti", ha commentato l'organo della Conferenza episcopale "pur essendo in molti piccoli centri l'unica realtà a disposizione delle comunità locali". Sulla Stampa, ancor più dure le parole di don Alberto Zanini, segretario nazionale Salesiani scuola: "Le scuole cattoliche non hanno scopo di lucro. Le scuole cattoliche non hanno rette da 7mila euro, quasi nessuna si posizione sull'élite" e per queste ragioni "il Governo tecnico doveva tenere nella debita considerazione la natura no profit di una attività" che a suo giudizio è solo "tecnicamente 'commerciale'". Insomma, l'anticipo di una bocciatura. Ad Avvenire ha fatto eco, citandolo esplicitamente, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, influente esponente lombardo del Pdl che proviene da Comunione e Liberazione: "'Saranno tassate anche solidarietà e sussidiarietà” Il governo chiarisca".

Per l'esponente azzurro "sarebbe inaccettabile che un asilo nido parrocchiale, che svolge da sempre funzione pubblica, pagasse l'Imu". "Sarebbe errato - ha commentato dal canto suo Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl - penalizzare chi si occupa di poveri o di educazione". Più sfumate, ma sostanzialmente in sintonia, le precisazioni di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: "Gli edifici della Chiesa adibiti ad attività commerciali è giusto che paghino come tutti gli altri", ha detto, mentre "molto diverso è il caso degli enti assistenziali" e "delle scuole", soprattutto "nei piccoli centri".