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Antonio Uneddu è il neodirettore della Lungodegenza, coordinerà anche i reparti di Ittiri e Thiesi.

Da poco più di un anno di vita e in questo periodo ha visto transitare al suo interno oltre 500 pazienti. È il reparto di Lungodegenza del presidio ospedaliero di Sassari, situato al terzo piano del padiglione rosso di via De Nicola. Da alcune settimana ha un primario, Antonio Uneddu che già dallo scorso anno era stato nominato responsabile incaricato.

Nei giorni scorsi, ha siglato il contratto con il direttore generale dell’Asl di Sassari Marcello Giannico.

La sua nomina rientra quindi all’interno dell’attività che vede la direzione aziendale impegnata a eliminare le precarietà gestionali, attraverso l’identificazione dei responsabili delle varie strutture aziendali.

Antonio Uneddu, 56 anni, sposato e con due figli, gestisce un reparto con 24 posti letto, 12 per gli uomini e 12 per le donne. In reparto lavora un’équipe di 5 medici, 12 infermieri professionali, 9 operatori sociosanitari e 5 ausliari. Il reparto, previsto nell’atto aziendale del 2008, è il frutto della trasformazione dell’Unità operativa complessa di Medicina II, Sezione donne, che, appunto da gennaio 2011, è diventata Unità operativa di Lungodegenza.

«Il reparto – spiega il  neo direttore Antonio Uneddu – nasce secondo le linee guida nazionali, per accogliere quei pazienti ricoverati nei reparti per acuti che non possono essere dimessi a domicilio, e che hanno ancora bisogno di ulteriore stabilizzazione clinica. L’età media dei pazienti è di 80 anni, vengono ricoverati prevalentemente per patologie neurologiche in fase post acuzie, per patologie cardiorespiratorie e malattie neoplastiche». La Lungodegenza quindi va considerata come un sistema per completare le cure, non gravando sui reparti per acuti e consentendo un miglior utilizzo dei posti letto.

 E gli obiettivi del neo direttore vedono al centro proprio il paziente, l’umanizzazione dell’assistenza quindi la trasparenza delle liste d’attesa per i trasferimenti, le procedure interne per il raggiungimento degli standard di qualità assistenziali.

 

Il paziente che arriva in reparto, attraverso una serie di schede valutative standard validate da esperienze a livello nazionale, viene sottoposto ad una valutazione multidimensionale (Vmd) da parte di medici che accertano il suo stato fisico e mentale. I medici quindi avviano programmi curativi-riabilitativi oltre ad attività di prevenzione di lesioni da decubito, attraverso protocolli realizzati in collaborazione con le Unità operative di Dermatologia e Centro Ustioni.

Il reparto al terzo piano del padiglione rosso, che a breve sarà lasciato per la nuova ala del Santissima Annunziata, lavora in stretta sinergia con i colleghi dei distretti sanitari e delle Unità di valutazione territoriale (Uvt). Sono infatti queste le strutture attraverso le quali, una volta assicurata la stabilizzazione clinica, il paziente viene rinviato a casa o in Rsa.

La fase della dimissione viene programmata con il coinvolgimento della famiglia del paziente, degli assistenti sociali, del medico di base e, a seconda delle esigenze, viene attivata l’assistenza domiciliare integrata o il ricovero in una struttura residenziale assistita.

 

Antonio Uneddu coordinerà anche i reparti di Lungodegenza degli ospedali di Ittiri e Thiesi.

Breve curriculum vitae - Antonio Uneddu, nato a Giulianova nel 1955, è figlio di genitori thiesini. A Sassari si è laureato nel 1980 in Medicina e Chirurgia, dove ha poi preso le specializzazioni in Gastroenterologia e Endoscopia digestiva quindi in Medicina interna.

Dal 1984 è a Sassari come assistente incaricato della divisione di Medicina e tre anni più tardi diventa assistente di ruolo a tempo pieno nella stessa divisione, quindi aiuto corresponsabile e poi dirigente medico del dipartimenti internistico dell’Unità operativa complessa di Gastroenterologia.

E’ stato responsabile dell’ambulatorio divisionale di Manometria e pH metria esofagea, centro di riferimento per il nord dell’isola, quindi ancora referente per l’Acalasia esofagea, patologia inserita all’interno della rete regionale delle malattie rare dell’Istituto superiore di sanità. Da dicembre del 2010 è incaricato della Lungodegenza. Com