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Lettera del capo dello Stato: basta eterogeneità

Giorgio Napolitano punta il dito contro l'eccessivo ricorso alla presentazione di emendamenti, spesso fuori contesto, ai decreti da trasformare in legge. Una prassi, ha messo in evidenza in una lunga ed articolata lettera indirizzata ai presidenti dei due rami del Parlamenti ed al Presidente del Consiglio, che mette la legislazione a rischio di bocciatura della Corte Costituzionale.

"Sottopongo alla vostra attenzione", scrive Napolitano nella lettera, letta in Aula alla Camera dal Presidente Gianfranco Fini, "la necessità di attenersi, nel valutare l'ammissibilità degli emendamenti riferiti a decreti legge, a criteri di stretta attinenza allo specifico oggetto degli stessi e alle relative finalità". Questo "anche adottando - se ritenuto necessario - le opportune modifiche dei regolamenti parlamentari". 

Questo "al fine di non esporre disposizioni, anche quando non censurabili nel merito, al rischio di annullamento da parte della Corte costituzionale per ragioni esclusivamente procedimentali ma di indubbio rilievo istituzionale", scrive Napolitano.

Non a caso la lettera si apre considerando che la Corte Costituzionale "il 16 febbraio scorso, ha, per la prima volta, annullato disposizioni inserite dalle Camere in un decreto-legge nel corso dell'esame del relativo disegno di legge di conversione".

Questo perché anche per "estraneità alla materia e alle finalità del medesimo", a tutela dello speciale procedimento di conversione in legge previsto dall'articolo 77 della Costituzione". In altre parole, perché infarcire un decreto convertito in legge di materia ad esso estranea va contro lo spirito e la lettera della Carta.

 "Un procedimento - rileva la Corte - che ha un oggetto ben definito, appunto la conversione di un provvedimento di urgenza, e per ciò stesso è soggetto ad una particolare disciplina regolamentare che prevede tempi circoscritti e predeterminati e, conseguentemente, richiede una rigorosa delimitazione degli eventuali emendamenti secondo un criterio di stretta attinenza alle finalità e al contenuto originari del decreto-legge", spiega Napolitano.

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