La seduta si è aperta sotto la presidenza della presidente Claudia Lombardo. All’ordine del giorno la discussione generale dell’articolo 4 del DL 332, legge finanziaria 2012. Il primo a intervenire nel dibattito di stamattina è stato Tarcisio Agus (Pd) che si è soffermato soprattutto sul comma 25 che prevede l’autorizzazione di una spesa di 25 milioni a favore dell’Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe. L’esponente del Pd ha chiesto all’Aula di ammettere un emendamento orale per prevedere una spesa, pari alla metà dell’importo previsto nel comma 25, a favore dell’associazione Guspini per la vita.
Claudia Zuncheddu (Misto) ha affermato che l’art. 4 rispecchia la filosofia di questa finanziaria, cioè è un semplice resoconto ragionieristico. Con questa finanziaria - ha detto Claudia Zuncheddu - si annuncia la morte della nostra economia. L’esponente del gruppo misto si è soffermata sul comma 1 dicendo che in questo comma si sancisce la servitù di passaggio cioè paradossalmente i sardi comprano la sudditanza. La Sardegna - ha spiegato - stanzia 150 milioni di euro per un tubo dorsale che la deturperà. Una cifra enorme anche e soprattutto rispetto a quella che stanzia l’Europa di appena 120 milioni. Con questo comma, secondo Zuncheddu, si sta rinunciando al compito politico di rompere la sudditanza. Claudia Zuncheddu ha chiesto molta attenzione anche sui problemi di inquinamento e sugli stravolgimenti geopolitici che ne deriveranno.
Planetta (Psd’az) ha detto che siamo davanti a un grande problema che riguarda la Sardegna e ha ricordato le tre interpellanze presentate sul progetto Galsi che non hanno avuto risposta o risposte solo parziali. Oggi ha aggiunto l’esponente del Psd’az - il triste epilogo di una campagna di propaganda che tende a convincere i sardi ad accettare l’ennesima servitù che non porterà nessun beneficio per gli abitanti dell’isola ma solo grandi vantaggi per l’Eni. Della società Galsi - ha detto ancora - fanno parte società inquisite, facenti capo a partiti politici. La decisione di sventrare la Sardegna da sud a nord in diagonale devasterà la Sardegna e il progetto viene portato avanti quasi all’insaputa di quasi 4.000 proprietari dei terreni. La realizzazione di questo intervento procurerà danni alla pesca, all’agricoltura, ai corsi d’acqua, ad aree di pregio. Ma è davvero - ha chiesto Planetta - un’opportunità? La disponibilità del gas algerino è scarsissima. Dal 2014 la stessa Algeria dovrà importare gas perché quello che ha non basta neanche per l’uso nazionale. Si tratta di un carrozzone politico, scellerato è l’ennesimo progetto di sfruttamento del nostro territorio.
L’assessore La Spisa sull’argomento della metanizzazione ha detto che l’arrivo del metano in Sardegna è la questione principale. È un investimento utile per la Sardegna, per l’Italia e per l’Europa. L’intervento finanziario della Sardegna è ridotto e permetterà all’isola, che ora dipende solo dal petrolio, la diversificazione delle fonti energetiche. Noi con questo comma 1 dell’art 4 accantoniamo le risorse necessarie in maniera prudenziale - ha sottolineato La Spisa - accantonando i fondi che saranno messi a disposizione quando saremo certi che l’opera sarà realizzata nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente, dell’imprenditoria cioè dell’interesse dei sardi.
Subito dopo l’intervento dell’assessore al Bilancio la presidente del Consiglio ha convocato una conferenza dei capigruppo. Al termine i lavori si sono conclusi. Riprenderanno questo pomeriggio alle 17 e 30. Alle 15, 30 è stata convocata la commissione Bilancio.