"Ho sentito correre facilmente in queste settimane l'idea che si può fare senza accordo. Io dico: attenzione". In conferenza stampa il segretario Pd scandisce le parole quasi a sottolineare il peso che il Pd attribuisce all'attuale confronto fra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Che causa non pochi problemi allo stesso Pd con la componente 'riformista', con la base degli elettori e con la Cgil, per l'appoggio dato al governo Monti.
"Non sto parlando di Cgil, come si continua a dire, ma di un accordo tra
governo e parti sociali davanti ad un Paese in recessione che ha bisogno di corresponsabilità e coesione", ha detto Bersani, convinto che "il 'liberi tutti' può essere un problema per l'Italia, non per il Pd, il governo o la Cgil".
A giudizio di Bersani "rompere a quel tavolo vuol dire 'liberi tutti'. L'accordo può anche non riuscire, ma voglio essere sicuro che ci provino tutti". Quanto alle parole di ieri del ministro del Welfare Elsa Fornero, per Bersani nessuna sorpresa. "Cosa ha detto di così singolare?", ha chiesto. "Fornero ha detto cose anche sensate: il Pd è pronto ad appoggiare una buona riforma? Confermo. Il Parlamento prenderà le sue responsabilità Confermo".
"Si lasci lavorare il tavolo per la riforma del mercato del lavoro e il governo cerchi ogni
possibile intesa innovativa", ha detto ancora Bersani.
"Noi ci metteremo la coralità necessaria", ha spiegato. Il Pd, ha ricordato, "ha detto che Monti resterà fino alla fine della legislatura, ma ha anche detto che su ogni problema avrebbe detto la sua. Il lavoro è un problemino su cui ha detto la sua". Tra le richieste del Pd, ha ribadito, "dare un po' di lavoro e dare spinta ad una politica industriale; lottare contro la precarietà e far evolvere gli ammortizzatori. Si vada avanti con le riforme e con le novità, ma anche l'Europa sa che non si fanno le nozze con i fichi secchi, servono risorse".
Il Pd, ha concluso Bersani, non è "alternativo a Monti ma alla ricetta di una destra liberista e populista". "Non chiedo al Governo - ribadisce il leader Pd - di fare il cento per cento di quello che faremmo noi ma oltre l'emergenza c'è il futuro e la politica deve prendersi le sue responsabilità. Ho grandissima stima per Monti credo che
l'Italia debba però attrezzarsi ad una democrazia che funzioni e che respiri con due polmoni e ribadisco che dopo Monti non ci sarà il Cencelli".