"Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro". Così la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, al convegno di Federmeccanica: "noi abbiamo detto che l'art.18 deve rimanere per atti discriminatori ma vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro".
"Dobbiamo proseguire l'opera di questo Governo. Una strada di riforme serie, che possono contribuire a renderci più competitivi e a conquistare mercati". Lo ha detto intervenendo a un convegno di Federmeccanica, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
"E' una strada giusta - aggiunge - fatta di riforma delle pensioni, liberalizzazioni e semplificazione, ma non possiamo pensare che quello che abbiamo fatto sia sufficiente. Noi non stiamo ancora bene. Quello che e stato fatto va nella giusta
direzione, ma non basta". "Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro".
Lo ha sostenuto la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, al convegno di Federmeccanica: "noi abbiamo detto che l'art.18 deve rimanere per atti discriminatori ma vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro". Non bisogna toccare gli ammortizzatori sociali "per almeno due anni".
"Eravamo i grandi malati d'Europa. Dovevamo dimostrare che eravamo degni. Oggi non siamo più in questa situazione. Il problema non e' risolto, ma abbiamo
dimostrato che siamo capaci di ridurre spesa pubblica, che siamo un Paese serio che sta provando a fare quelle riforme che sono sempre state rimandate negli anni passati"
Reazioni - "Dire, come fa Marcegaglia, di volere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e chi non fa il proprio lavoro è davvero troppo". Lo afferma la
Cgil su Twitter in risposta a quanto detto dalla leader di Confindustria. Sono "affermazioni non vere che offendono il ruolo del sindacato confederale. Le smentisca".
"Occorre abbassare i toni e lavorare tutti per un accordo per il bene del paese." È quanto ha detto invece il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Non credo che il Presidente di Confindustria, Marcegaglia volesse riferirsi alla Cisl. E' meglio che precisi meglio di quale sindacato parla. Noi non abbiamo mai difeso ne' i fannulloni, i ladri o gli assenteisti cronici. Noi abbiamo sempre tutelato i lavoratori onesti che fanno il proprio dovere e che pretendono lo stesso rispetto dai loro datori di lavoro".
"Le parole della Marcegaglia sono di una violenza inaudita e trasudano un fortissimo odio 'di classe'." Lo afferma Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci - Fds, che prosegue: "E sono gravi doppiamente perché pronunciate durante la trattativa tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro. Temo siano parole di chi sente le spalle coperte, da un governo che vuole fare una riforma a senso unico, colpendo duramente le tutele del mondo del lavoro, a partire dall'articolo 18."
"Emma Marcegaglia offende con le sue parole milioni di lavoratori, la maggior parte dei quali fa sacrifici e si spacca la schiena per stipendi da fame", afferma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - Federazione della Sinistra. "Come si permette - aggiunge - di dare dei fannulloni ai lavoratori? I fannulloni stanno nella giunta di Confindustria, non nelle fabbriche! La leader di Confindustria sa benissimo che il problema in Italia non sono i presunti fannulloni quanto l'occupazione che manca! Chi è 'assenteista cronico', come ha detto Marcegaglia, normalmente viene licenziato: fa finta di non saperlo? Chieda scusa e si vergogni delle sue parole: pensi piuttosto alle tante, troppe aziende, e agli imprenditori che 'non fanno bene il loro lavorò e che con la 'scusa' della crisi hanno licenziato o stanno licenziando centinaia di migliaia di lavoratori in Italia.
''Non conosco la clausola ma se dovesse essere vera non mi pare una cosa buona''. Così la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, interpellata a margine di un convegno, sulla denuncia di alcune lavoratrici Rai relativa all'esistenza di una clausola di rescissione contrattuale in caso di maternità.