Al di là del mantra "i giovani sono il nostro futuro, la verità è che la condizione dei giovani è la nostra spina. E' la spina nel fianco del Paese". Risponde con sincerità e fermezza, il presidente della Repubblica agli studenti sardi che anche a Sassari, come già a Cagliari ieri, pongono domande sul proprio futuro su un'isola che sembra condannarli alla disoccupazione.
Per Napolitano "un paese che non dà prospettive di occupazione alle giovani generazioni è un paese condannato". Di questo occorre "esserne consapevoli e trarne le conseguenze" per "un impegno pubblico di sostegno del sistema
universitario, della ricerca, della formazione e della cultura".
Anche per questo, per non lasciare ai giovani il problema del debito pubblico, "si deve procedere verso la riduzione e il contenimento della spesa", ma allo stesso tempo "bisogna essere coraggiosi e intelligenti per distinguere voce per voce nella spesa pubblica le voci da eliminare e da ridurre e quelle che non vanno ridotte, se non rafforzate".
"Non si tratta di opporre a situazioni critiche formule ideologiche ma bisogna pensare su basi serie nuovi progetti di sviluppo per la Sardegna", ha detto ancora Napolitano, parlando all'auditorium comunale di Sassari, dopo una piccola contestazione ad opera di alcuni manifestanti.
Grazie "all'iniziativa di 12 capi di Governo che ieri hanno sottoscritto un documento stimolante" e "tra questi c'è il presidente del Consiglio italiano", "c'è più volontà di quanto non risultasse fino a poco tempo fa di mettere l'accento su politiche di crescita per l'Europa", ha detto il capo dello Stato affrontando i temi della crisi dell'eurozona.
"Vorrei rilevare alcuni fatti positivi: si è concluso un accordo che avrebbe potuto non essere raggiunto e che può garantire il superamento dell'emergenza Grecia anche come forma di contagio per tutta l'Eurozona".
L'accoglienza più rumorosa a Napolitano, in mattinata, è stata quella della Consulta dei movimenti, che riunisce i Pastori, gli Antiequitalia, Artigiani e commercianti liberi.
Ad accogliere il presidente, lungo i marciapiedi, rappresentanze di partiti e movimenti con bandiere e striscioni, tra cui quella del Partito comunista dei lavoratori e dell'Unione sindacale di base, che hanno distribuito volantini in cui Napolitano viene descritto come 'il capo dei rinnegati'.
Presente anche una delegazione di Sardigna Nazione, che definisce invece il presidente come 'Prefetto italiano che visita le Indie sarde', concludendo una nota distribuita ai presenti con 'A fora su presidente prefetu de Sardigna' ('via il presidente prefetto di Sardegna'). Altri contestatori reggono cartelli con su scritto 'Monti governo infame' e 'Servo dei banchieri'. Tra le due ali di pubblico, lungo il viale Trieste, c'è anche una delegazione di lavoratori Vinyls con lo striscione "Vinyls non molla", che il presidente aveva ricevuto al Quirinale nello scorso giugno.
Presenti anche striscioni con l'immagine di Rossella Urru e striscioni con su scritto 'Rossella libera' e 'Rossella Urru, un abbraccio affettuoso'. Alcuni giovani reggono invece un manifesto con l'immagine della giovane Gabriella Pinna, morta l'8 dicembre in un incidente alle porte di Sassari, travolta e uccisa da un'auto in una strada buia e senza attraversamento pedonale, con su scritto 'Gabry, per non dimenticare'.