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Wulff:ho sbagliato ma in buona fede:

Wulff: ho commesso degli errori ma in buona fede
"Svolgendo gli incarichi che mi erano stati assegnati mi sono sempre comportato in una maniera corretta dal punto di vista legale... Ho commesso errori, ma sono sempre stato corretto". Così il presidente tesdesco Christian Wulff annunciando le sue dimissioni.

Il successore di Wulff dovrà essere eletto entro trenta giorni da una assemblea parlamentare speciale composta da deputati della Camera bassa e da rappresentanti dei 16 Land tedeschi. La coalizione del cancelliere Angela Merkel avrà nell'assemblea solo una piccola maggioranza, il che vuole dire che potrebbe essere necessario trovare un consenso con l'opposizione sul candidato.

Prima di diventare presidente, Wulff era il vicesegretario dell'Unione cristiano-democratica della Merkel. Nel 2010 sostituì alla presidenza del Paese Horst Koehler, che si era dimesso a seguito di polemiche riguardanti una sua dichiarazione sulla missione militare tedesca in Afghanistan. Wulff è quindi il secondo presidente la cui candidatura fu proposta dalla Merkel a dimettersi dall'incarico.

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto che il negoziato tra i partiti tedeschi (la coalizione governativa e l'opposizione socialdemocratica e
verde) per trovare il successore di Christian Wulff sara' rapidissimo. Lo ha detto in una breve dichiarazione alla stampa, dalla sede del Cancellierato, subito dopo l'annuncio delle dimissioni di Wulff da presidente della Bundesrepublik.

"I colloqui si terranno in maniera veloce in modo che si trovi subito un accordo per il nuovo presidente della repubblica". La Merkel si e' detta rammaricata per l'addio di Wulff e ha anche ringraziato il presidente dimissionario che, ha detto, "si e' sempre dedicato con molta dedizione" al suo ufficio, dando impulso al Paese e sostenendo che "la forza della Germania deve essere sfruttata al massimo". 

Angela Merkel è stata costretta a telefonare al premier Mario Monti per annullare all'ultimo minuto l'attesa visita in Italia, in agenda per oggi.

Wulff, sotto pressione da oltre due mesi a seguito di rivelazioni su presunti favori ottenuti quando era governatore del land della Bassa Sassonia, deve fronteggiare la richiesta della Procura di Hannover di revoca dell'immunità di cui gode come capo dello Stato, per permettere un'inchiesta ufficiale. Tutti i maggiori media tedeschi on line ritengono probabile che possa annunciare le sue dimissioni nella conferenza stampa convocata per le 11.

L'altro ieri i magistrati di Hannover hanno aperto un fascicolo su una vicenda che da settimane è sui giornali tedeschi: Wulff ottenne un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico della moglie, ad un tasso del 4%. "Un interesse che poteva ottenere qualunque cittadino", si è difeso Wulff in tv, pur ammettendo una certa leggerezza nella gestione della vicenda. Poi però i tabloid hanno tirato fuori i tre pernottamenti in un albergo dell'isola di Sylte a 258 euro l'uno, pagati anche questa volta da un imprenditore amico. "Ho provveduto io al rimborso in contanti", l'arringa difensiva di Wulff in questo caso.

Per il procuratore di Hannover ce n'è abbastanza per aprire un fascicolo ma per andare avanti serve il sì del Bundestag, la Camera bassa tedesca, che deve votare la revoca dell'immunità a Wulff.

Il caso, evidentemente, a questo punto ha assunto una dimensione politica: non sono solo i partiti dell'opposizione a chidergli si farsi da parte, anche dai banchi della maggioranza di governo si levano richieste di dimissioni rivolte al capo dello Stato.

In prima fila gli alleati della Merkel, i liberali: sempre più in difficoltà nei sondaggi, abbandonati da una fetta di elettori, hanno colto al volo l'occasione di distanziarsi dal cancelliere e dal presidente di centro. Ma anche dalla Csu, il solido puntello bavarese della Cdu della Merkel, molti hanno fatto sapere al cancelliere che è "inimmaginabile un presidente costretto a presentarsi in Procura".

 

 

Wulff si dimette, Merkel chiama Monti: "Non posso venire a Roma"

Terremoto ai vertici della Repubblica Federale Tedesca. Il presidente Christian Wulff, pochi giorni fa in italia per una visita istituzionale, è ad un passo ormai dalle dimissioni e il cancelliere Angela Merkel è stata costretta a telefonare al premier Mario Monti per annullare all'ultimo minuto l'attesa visita in Italia, in agenda per oggi.

Wulff, sotto pressione da oltre due mesi a seguito di rivelazioni su presunti favori ottenuti quando era governatore del land della Bassa Sassonia, deve fronteggiare la richiesta della Procura di Hannover di revoca dell'immunità di cui gode come capo dello Stato, per permettere un'inchiesta ufficiale. Tutti i maggiori media tedeschi on line ritengono probabile che possa annunciare le sue dimissioni nella conferenza stampa convocata per le 11.

L'altro ieri i magistrati di Hannover hanno aperto un fascicolo su una vicenda che da settimane è sui giornali tedeschi: Wulff ottenne un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico della moglie, ad un tasso del 4%. "Un interesse che poteva ottenere qualunque cittadino", si è difeso Wulff in tv, pur ammettendo una certa leggerezza nella gestione della vicenda. Poi però i tabloid hanno tirato fuori i tre pernottamenti in un albergo dell'isola di Sylte a 258 euro l'uno, pagati anche questa volta da un imprenditore amico. "Ho provveduto io al rimborso in contanti", l'arringa difensiva di Wulff in questo caso.

Per il procuratore di Hannover ce n'è abbastanza per aprire un fascicolo ma per andare avanti serve il sì del Bundestag, la Camera bassa tedesca, che deve votare la revoca dell'immunità a Wulff.

Il caso, evidentemente, a questo punto ha assunto una dimensione politica: non sono solo i partiti dell'opposizione a chidergli si farsi da parte, anche dai banchi della maggioranza di governo si levano richieste di dimissioni rivolte al capo dello Stato.

In prima fila gli alleati della Merkel, i liberali: sempre più in difficoltà nei sondaggi, abbandonati da una fetta di elettori, hanno colto al volo l'occasione di distanziarsi dal cancelliere e dal presidente di centro. Ma anche dalla Csu, il solido puntello bavarese della Cdu della Merkel, molti hanno fatto sapere al cancelliere che è "inimmaginabile un presidente costretto a presentarsi in Procura".