Appena l'8%. In Italia, le donne presenti negli organi direttivi delle società quotate rappresentano una sparuta minoranza "ma le cose cambieranno e anche presto". Ne è sicura il ministro
Fornero ha citato l'iniziativa "trasversale" tra forze politiche e sociali per portare "molto rapidamente" la quota delle donne nei board delle società quotate al 30%, pena la loro decadenza. Il ministro ha ipotizzato l'estensione delle stesse regole anche per altre società.
"Sarebbe sorprendente che non fosse così in un paese in cui il tasso di occupazione femminile è fra i più bassi d'Europa, anche se con nette differenze fra nord e sud", ha premesso Fornero. Ma le cose stanno "cambiando rapidamente", ha aggiunto: con la legge approvata dal Parlamento in seguito a "un'iniziativa trasversale fra le forze politiche e alla mobilitazione delle organizzazioni di donne", le quote "rosa" nei board arriveranno "rapidamente al 20% e poi a un terzo del totale, e sono previste sanzioni che possono portare anche alla decadenza dei consigli e degli organismi di sorveglianza delle società".
Con l'ingresso delle donne "nel cuore
Il ministro del Lavoro e delle Pari opportunita', Elsa Fornero, ha risposto alla lettera aperta inviatale dalle lavoratrici della Fiat di Pomigliano la settimana scorsa spiegando che, dopo "aver preso contatto" con il Lingotto, ha manifestato "il fermo convincimento che, al netto di ogni considerazione economica, non si possa non considerare la maternita' obbligatoria come diritto irrinunciabile, un principio di civilta'".
Le lavoratrici lamentavano che il nuovo contratto discrimina le madri per quanto riguarda il diritto di percepire il premio di quest'anno.