La Giunta Regionale su proposta del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha approvato una delibera con la quale impugnerà davanti alla Corte Costituzionale il decreto legge del 6 dicembre 2011 n. 201 convertito, con modificazioni, in legge 22 dicembre 2011 n. 214 recante “Disposizioni urgenti per la crescita l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.
Secondo la Giunta il decreto contiene diverse disposizioni incostituzionali e lesive delle attribuzioni della Regione con palesi violazioni dello Statuto. Il ricorso richiama l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli per violazione dei principi di eguaglianza, ragionevolezza e leale collaborazione tra Stato e Regione.
In particolare l’articolo 13 sull’anticipazione sperimentale dell’imposta municipale propria, l’articolo 14 sull’istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, l’articolo 16 sulla tassazione di auto di lusso, imbarcazioni e aerei, l’articolo 23 sulla riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità di Governo, del Cnel delle autorità indipendenti e delle provincie, articolo 28 Concorso alla Manovra degli enti territoriali e ulteriori riduzioni di spesa, articolo 31 esercizi commerciali e articolo 48 sulla clausola di finalizzazione.