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Confartigianato Imprese Sardegna e Parlamentari sardi contro lenorme che danneggiano gli autoriparatori.

I dirigenti di Confartigianato Imprese Sardegna e i Parlamentari sardi, si sono incontrati ieri sera a Cagliari, presso i locali della sede provinciale dell’Associazione, per discutere del nuovo decreto sulle liberalizzazioni che,anche nell’Isola, metterebbe a rischio l’attività di centinaia di imprese di autoriparazione e migliaia di posti di lavoro, e per chiederne la cancellazione.

Il Presidente di Confartigianato Cagliari, Giampiero Lecis, il Presidente Regionale degli Autoriparatori, nonché VicePresidente Nazionale della categoria, Luciano Etzi, il Segretario Regionale di Confartigianato Imprese, Filippo Spanu, insieme agli Onorevoli Mauro Pili, Deputato PDL, Amalia Schirru, Paolo Fadda e Giulio Calvisi, Deputati PD, hanno analizzato il Disegno di Legge (DLL n. 3110 - comma 2 - art. 29), attualmente all’esame del Senato, che costringe chi subisce un sinistro, a rivolgersi esclusivamente a un riparatore imposto dalla compagnia assicuratrice, pena un risarcimento decurtato del 30%, nel caso volesse utilizzare il proprio carrozziere di fiducia.

“Se il Decreto dovesse essere approvato in via definitiva – ha affermato Giampiero Lecis – in Sardegna rischierebbero almeno i due-terzi delle 4mila

imprese di autoriparazione, con una conseguente riduzione dei 10mila addetti che gravitano a questo settore”. “Inoltre, con questa norma, – ha continuato Lecis – il pericolo concreto è quello di incrementare il lavoro nero perché i risparmi sbandierati con l’eventuale approvazione del provvedimento, andrebbero a incidere esclusivamente sul lavoro di carrozzieri e meccanici”.

Luciano Etzi, nel suo intervento, ha sottolineato come non si riesca a comprendere l’efficacia di un decreto che avrebbe l’effetto contrario di una liberalizzazione. “Questa è una vera e propria riduzione alla libertà di impresa ed è una vera e propria limitazione alla concorrenza, tanto cara all’ex Commissario Europeo”. Etzi messo in evidenza come le aziende verrebbero danneggiate in maniera diretta ma anche come gli utenti sarebbero colpiti in maniera consistente: “I consumatori non solo non verrebbero tutelati ma, al contrario, la loro libertà di decidere come quando e da chi farsi riparare un automezzo, verrebbe annullata, a esclusivo vantaggio delle Compagnie Assicuratrici”.

Etzi, in conclusione del suo intervento, rimarcando come “la conseguenza immediata e devastante dell’approvazione di una norma così ingiusta e infondata, sarà la chiusura di migliaia di imprese artigiane non convenzionate con le assicurazioni che, operando in un regime di oligopolio, domineranno incontrastate il mercato della riparazione, ha ricordato come l’obiettivo, a livello nazionale, sia quello di abrogare la norma e che tale obiettivo è stato condiviso da tutte le forze politiche presenti in Parlamento”.

Paolo Fadda, Amalia Schirru e Giulio Calvisi, hanno comunicato come il Partito Democratico, attraverso i Senatori Finocchiaro e Zanda, abbia fatto proprio l’emendamento di cancellazione del “comma 2”, proposto da Confartigianato, e di come questo sia stato scritto esclusivamente per favorire un monopolio assoluto delle Assicurazioni.

I Deputati PD, hanno confermato il loro impegno affinché il Decreto venga modificato direttamente nella X Commissione Industria del Senato.

Anche Mauro Pili, ha comunicato come un emendamento di cancellazione del “comma 2” sia stato presentato in Senato dal Gruppo PDL.

Secondo il Deputato PDL, l’introduzione del decreto non è stato fatto ne per far risparmiare i consumatori, tantomeno per aiutare gli autoriparatori bensì per favorire la potente lobby delle Assicurazioni e, così, alterare il mercato. Infatti ai clienti verrebbe limitata la libertà, le aziende dovrebbero tagliare costi e personale, già ridotti all’osso, mentre le Imprese Assicuratrici speculerebbero su tutto.

La riunione è stata chiusa da Filippo Spanu che, ringraziando i presenti, e ricordando anche l’impegno dei Deputati Federico Palomba (IDV), Guido Melis (PD), Salvatore Cicu (PDL) e dei Senatori Fedele Sanciu (PDL) e Francesco Sanna (PD), ha chiesto alle forze politiche una mobilitazione comune che possa portare a una vera apertura del mercato senza colpire imprese e consumatori.

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