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La Grecia sull’orlo del collasso.

E' il giorno della verita' per la Grecia, con tutti gli occhi puntati non solo sulle piazze, sempre piu' roventi, ma anche sul Parlamento. Questa sera e' atteso il cruciale voto che deve approvare o bocciare l'intesa con la troika Ue-Bce-Fmi su un nuovo pacchetto di tagli durissimi in cambio dello sblocco di una tranche vitale da 130 miliardi di euro. Un'iniezione per salvare Atene dal fallimento.

Per questo il premier Loukas Papademos ha rivolto un messaggio a tratti drammatico alla nazione, in tv."Sappiamo che le nuove misure colpiranno i greci nel breve termine. Lo sappiamo. Ma i costi sociali non si possono paragonare con ildisastro" che genererebbe una loro bocciatura."Siamo giunti al Punto Zero (espressione greca che sta per 'punto di non ritorno'). Queste misure ci evitano il fallimento incontrollato, che porterebbe il paese alla catastrofe, al caos economico, all'esplosione sociale".

Le misure previste nell'accordo con la troika, ha affermato il premier,"garantiscono il futuro del nostro Paese nell'euro. Fino al 2009 in Grecia c'era un modello economico sbagliato. Si tratta di cose che dovevano essere fatte diverso tempo fa". Papademos ha illustrato nel dettaglio cosa vorrebbe dire la catastrofe, in mancanza del varo delle nuove misure:"Non potremmo piu' importare generi di prima necessita', o pagare per il funzionamento di ospedali e scuole, pensioni e medicine".

Chiedendo il voto dei parlamentari dei due maggiori partiti, Nuova Democrazia e Pasok, il primo ministro ha esortato i greci a reagire:"Il patriottismo non e' abbandonare la battaglia, ma difendere la nostra posizione in Europa e nell'euro, prendendo tutti insieme decisioni importanti".Una fila di Black bloc con passamontagna e maschere antigas ha raggiunto piazza Syntagma, davanti al parlamento greco, urlando insulti come 'maiali e assassini'. La folla li ha accolti con applausi. La piazza si sta iempiendo del fumo dei lacrimogeni e delle molotov.Migliaia di manifestanti di tutte le sigle sindacali sono davanti al Parlamento, per una protesta-assedio.

La polizia è schierata a difesa del palazzo. Alcuni manifestanti hanno tentato a più riprese di avvicinarsi , ma sono stati respinti dalle forze dell'ordine.Ieri, nel secondo giorno di uno sciopero generale che ha paralizzato ogni attivita', Atene e' stata di nuovo teatro di manifestazioni di protesta. In piazza contro le nuove misure di austerita' sono scesi i sindacati Gsee e Adedy, concentrati sempre a Syntagma. Ma nella piazza della Costituzione che ospita il Parlamento c'erano meno di tremila persone, a causa del blocco dei trasporti e quello del traffico imposto dalla polizia nel centro cittadino.

La confederazione sindacale comunista Pame aveva dato appuntamento a Omonia, un'altra piazza di Atene. In 4.000 hanno sfilato a Salonicco, seconda citta' del Paese.Circa 5.000 agenti in tenuta antisommossa hanno presidiato Atene, e a differenza di venerd non ci sono stati incidenti, se non un 'contatto' con un piccolo numero di dimostranti a Syntagma, respinti con gli scudi di plastica, un breve scontro che ha causato un ferito lieve.

Sul fronte politico, sul voto di oggi sono intervenuti i leader dei due maggiori partiti greci, il conservatore Nea Dimokratia (Nd) e il socialista Pasok, lanciando un forte appello e un serrate i ranghi ai propri parlamentari perche'‚ votino compatti per il pacchetto di misure approvate dal governo.

Sul nuovo pacchetto-austerita' il governo di Loukas Papademos dovrebbe avere i voti necessari. I dettagli non sono stati ancora ufficialmente pubblicati, ma si prevedono tagli del 22% al salario minimo, fuoriuscita di 15.000 addetti del pubblico impiego, liberalizzazioni e tagli ad alcuni tipi di pensione. Questo nonostante l'uscita dalla maggioranza del partito di estrema destra Laos e il possibile voto contrario di alcuni 'ribelli' del Pasok.Papademos ha parlato di"catastrofe" se l'accordo sara' bocciato. Una catastrofe che ha anche dei numeri precisi: il 20 marzo la Grecia deve ripagare 14,5 miliardi di euro ai creditori privati che, al momento, non ha.

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