Prevenire l’obesità, il diabete e alcune malattie cardiovascolari grazie a una maggiore e costante attività fisica e a una sana alimentazione sia tra gli adulti che, soprattutto, tra gli studenti delle scuole. Sono tra gli obiettivi del progetto “Il movimento è vita”, curato dal Servizio Prevenzione dell’assessorato regionale della Sanità e di cui si è fatto il punto oggi a Cagliari.
Dopo l’introduzione dell’assessore Simona De Francisci, sono intervenuti, oltre ai curatori del progetto, il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale della Sardegna Enrico Tocco, il presidente del Coni Sardegna Gianfranco Fara e il responsabile dello staff sanitario del Cagliari Calcio Marco Scorcu. Alla presentazione hanno partecipato diverse scolaresche accompagnate dai rispettivi docenti di educazione fisica. L’assessore ha voluto coinvolgere direttamente i bambini presenti a informarsi, per esempio su come e quanta attività fisica è necessaria per restare in buona salute. Numerose le domande rivolte al medico del Cagliari per scoprire i “segreti” dei giocatori rossoblù sul movimento e l’alimentazione (i giusti equilibri di carboidrati, proteine e zuccheri) durante gli allenamenti e prima delle partite.
“Su questo progetto crediamo molto – ha spiegato l’assessore De Francisci – perché intendiamo sensibilizzare una larga parte della popolazione sarda, le persone adulte e i bambini, sul fatto che muoversi, praticare quotidiana attività fisica e mangiare sano è salutare perché contribuisce sensibilmente a diminuire l’insorgenza di obesità, di essere sovrappeso e ad evitare malattie gravi come diabete e quelle legate al cuore. È anche un fatto sociale, perché prevenire e fare più ginnastica oggi significa curare meno per domani”.
In Sardegna, secondo varie fonti, si stimano da 355.000 a 420.000 persone in sovrappeso e da 135.000 a 184.000 obesi. Il sovrappeso e l’obesità sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete di tipo 2 (DM2), dati gli stretti rapporti fisiopatologici fra le due entità cliniche. In Sardegna la prevalenza stimata va dal 4 al 10% per un totale di circa 80.000 casi compresi i non diagnosticati che presentano un’età di insorgenza inferiore rispetto al resto della popolazione italiana. Per ciò che riguarda i bambini sardi tra i banchi, quelli sovrappeso arrivano al 20 per cento della popolazione scolastica e quelli obesi al 7 per cento.
Nel dettaglio, il progetto, che si avvale della collaborazione del Coni, di enti di promozione sportiva, di società e federazioni sportive, degli enti locali (Comuni e Province), è articolato in due fasi principali, una rivolta alla popolazione prediabetica, in sovrappeso e obesa, l’altra agli scolari.
Per quanto riguarda la prima parte del piano, il progetto prevede un intervento su un campione di soggetti (tra i 600 e i 900) distribuiti nelle Asl della Sardegna e reclutati in ciascuna Asl della regione su base volontaria in un Centro Endocrino-metabolico. Il Piano è articolato 2 anni di attività fisica strutturata da svolgersi tre volte la settimana per tutto l’anno, prescritto dallo specialista in Medicina dello sport della Asl ed eseguito da laureati in Scienze motorie. L’intervento sarà realizzato attraverso l’istituzione di una equipe di medicina dello sport composta dal medico dello sport, dal diabetologo-endocrinologo, dall’igienista e o nutrizionista, dal laureato in scienze motorie e dallo psicologo. L’obiettivo è trasmettere ai soggetti selezionati (diabetici, obesi, soprappeso) le abilità, le competenze e le capacità per svolgere e fare svolgere un’attività fisica consona al recupero delle funzioni cardiometaboliche, articolari e motorie per ridurre la progressione dell’alterazione metabolica e dell’incremento ponderale e migliorare la qualità della vita.
L’altra parte de “Il movimento è vita”, inserito nel Piano regionale di Prevenzione 2010-2012, è esteso a tutto il territorio regionale e mira a incrementare il livello di attività fisica nella popolazione scolastica per almeno altre 3 ore settimanali oltre alle due ore curricolari già previste. Obiettivo primario è aumentare la capacità del sistema scolastico di utilizzare l’esercizio fisico a fini preventivi dell’obesità e del sovrappeso e come esempio di stile di vita salutare.
Le linee di attività sono rivolte agli studenti del primo anno di corso di 66 scuole medie inferiori distribuite a campione negli ambiti territoriali delle ASL della Sardegna. Il Progetto di intervento parte dalla scuola attraverso la formazione degli insegnanti che avranno poi il compito di educare, anche culturalmente, i giovani all’importanza della pratica dell’attività fisica. L’intervento sarà realizzato attraverso la collaborazione di un’equipe di Medicina dello sport formata, oltre che dal medico dello sport, anche dal nutrizionista e dallo psicologo. La formazione degli insegnanti di educazione fisica sarà compito degli specialisti in medicina dello sport e nutrizione e sarà effettuata attraverso corsi e/o seminari. Gli insegnanti di educazione fisica e/o i laureati in scienze motorie prepareranno idonei programmi di attività motoria da svolgere all'interno della scuola. Red/com