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Addio al meccanico di fiducia – Con il “Decreto liberalizzazioni”, in Sardegna rischiano 4mila imprese e 10mila addetti.

Sono circa 4.000 le imprese di autoriparazione della Sardegna, che danno lavoro a più di 10.000 addetti, pronte a mobilitarsi contro una liberalizzazione che colpisce imprese e automobilisti e rafforza le assicurazioni.

L’agitazione della Categoria nasce da quanto stabilito dal “Decreto Liberalizzazioni” (secondo comma del’art. 29 del Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante “ Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”) il quale impone norme che, se confermate in sede di conversione, sarebbero devastanti per gli autoriparatori, con il rischio concreto di chiusura di centinaia di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro anche in Sardegna.

Con tale Norma, infatti, le Società Assicuratrici hanno facoltà di imporre al cliente danneggiato un deprezzamento pari al 30%, rispetto ai valori di mercato, nel caso in cui questo decidesse di individuare liberamente il proprio riparatore. Ovvero maggiori costi e minore libertà di scelta per i consumatori e alterazione dei principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione; questi i rischi con l’entrata in vigore delle norme in materia di RC Auto.

La categoria non ci sta e non può rassegnarsi - sostiene Luciano Etzi, VicePresidente Nazionale degli Autoriparatori di Confartigianato e Presidente Regionale della stessa Categoria - per questo le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato, unitamente alle altre Confederazioni, hanno proclamato lo stato di mobilitazione della categoria e promuoveranno una serie di iniziative a livello nazionale e territoriale per sensibilizzare il Governo, il Parlamento e l’Opinione pubblica sull’opportunità di scongiurare, in sede di conversione in legge del provvedimento, tale eventualità”. Com