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Crisi – Vertice Ue per la crescita: Belgio bloccato per gli scioperi contro l’austerity

"In agenda c'è il rilancio della crescita e dell'occupazione per allontanare l'immagine di una Europa che impone solo misure di austerità. Il Consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma oggi a Bruxelles, affronta questo tema con la capitale belga paralizzata da uno sciopero generale di protesta proprio per i pesanti effetti sui lavoratori delle azioni anti-crisi di risanamento finanziario.

Anche il presidente dell'Europarlamento, il tedesco Martin Schulz, porterà al summit la sollecitazione bipartisan dell'Assemblea Ue a passare dall'austerità allo sviluppo, alla creazione di posti di lavoro e ai miglioramenti salariali.

Il problema è che la Germania e gli altri Paesi membri più solidi non intendono versare nuovi fondi per la crescita e l'occupazione negli Stati in difficoltà. Lo spazio di manovra si restringe così alla riprogrammazione (soprattutto verso opportunità di lavoro per i giovani) dei fondi sociali Ue ancora non spesi.

La banca comunitaria Bei potrebbe aumentare i prestiti alle piccole e medie imprese. Fonti diplomatiche avvalorano l'aspettativa di annunci politici da concretizzare successivamente. Il premier Mario Monti, che prima del summit prevede di incontrare la cancelleria tedesca Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy, vorrebbe far almeno vincolare le promesse sulla crescita e sull'occupazione con date precise.

Nel summit l'obbiettivo più immediato dell'Italia è' far attenuare il piano di rientro dei debiti eccessivi nell'accordo sul patto di maggiore disciplina di
bilancio (detto Fiscal compact), voluto dalla Merkel per rassicurare le ampie fasce del suo elettorato in Germania contrarie a doversi far carico di altri salvataggi come quello della Grecia. Monti punta a evitare automatismi
sanzionatori nell'obbligo di ridurre l'esposizione al 60 per cento del Pil in 20 anni, che imporrebbe all'Italia pesanti manovre da una quarantina di miliardi l'anno generatrici di tensioni sociali e di effetti recessivi. Le iniziative del
suo governo nel risanamento finanziario sono piaciute a Bruxelles. Ma possono aggravare le previsioni per l'Italia (già recessive per Fmi nel 2012), se non riequilibrate con rapidi investimenti per la crescita e l'occupazione.

La Merkel però continua a insistere sul commissariamento di fatto dei Paesi dell'Eurozona con i conti pubblici fuori controllo. L'obiettivo è diventato esplicito davanti al ritardo della Grecia nell'attuare gli impegni di risanamento
collegati agli aiuti di salvataggio. Il ministro tedesco dell'Economia Philipp Roesler ha apertamente proposto di togliere al governo ellenico la gestione della politica di bilancio per trasferirla all'Ue. Da Atene hanno protestato chiedendo 'rispetto' della sovranità della Grecia. 'Chi mette una nazione davanti al dilemma 'assistenza economica o dignità nazionale' ignora alcune lezioni chiave della storia', ha replicato il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos.

Le elezioni nel 2013 in Germania rendono comunque improbabili eccessivi ammorbidimenti della Merkel anche nella richiesta italiana di aumento del fondo salva Stati per aiutare i Paesi con titoli di Stato sotto attacco della speculazione. A Berlino per ora basta l'appoggio pragmatico della Bce di Mario Draghi, che finanzia a bassissimo costo le banche. Queste poi acquistano Btp
frenando i tassi d'interesse (e guadagnando automaticamente). Vari leader pero' arrivano al summit irritati dal dirigismo della Germania".

Belgio paralizzato dallo sciopero generale, il primo in oltre 18 anni. Nel giorno in cui a Bruxelles si riuniscono i leader dell'Unione Europea con l'obiettivo di rilanciare la crescita e l'occupazione, i belgi protestano contro le misure di rigore e di austerity decise dal governo di Elio Di Rupo.

I lavoratori delle ferrovie hanno incrociato le braccia gia' ieri sera, molte scuole ed uffici pubblici sono chiusi, garantiti solo i servizi essenziali negli ospedali, ferma la circolazione di bus e metro e chiuso l'aeroporto di Charleroi. 

Oggi a Bruxelles al vertice del Consiglio europeo "ci presentiamo senza alcuna presunzione ma senza complessi, come chi sa di aver fatto il suo dovere ed è in grado di contribuire al dibattito con qualche idea". Lo afferma in un'intervista a Il Messaggero il ministro degli affari europei Enzo Moavero.

"I nostri partners europei - sottolinea Moavero - ci ascoltano e ci riservano attenzione. Ma anche noi abbiamo meglio messo a fuoco le loro ragioni. Tutti dipingono i tedeschi come rigidi e intransigenti. Ma non è così. Hanno chiesto il nuovo Patto fiscale per buon senso e per un`esigenza democratica. Hanno chiesto di codificare in un Patto accordi già presi in precedenza affinché i cittadini europei fossero consapevoli degli impegni che prendono e perché quel Patto al momento della ratifica venga votato democraticamente dai parlamenti".

Moavero poi aggiunge: "Può sembrare paradossale ma se sul destino dell`Europa in questi mesi si è sviluppato un dibattito democratico, ampio e coinvolgente per le pubbliche opinioni, è gran parte merito proprio della Germania".

La pazienza della Germania per il modo in cui la Grecia cerca di far fronte alla crisi e' ormai arrivata al limite. Lo afferma in un'intervista a Bild il ministro dell'Economia, Philipp Roesler (Fdp), secondo il quale nuovi aiuti ad Atene possono arrivare solo "se il governo greco mette finalmente mano alle riforme necessarie. 

La nostra pazienza con la Grecia si avvicina decisamente al limite". Roesler ribadisce che il nuovo fondo salva Stati (Esm) "non deve essere aumentato" e su questo punto, sottolinea, "la posizione della Germania e' dura, ferma e giusta". Sempre con riferimento ad Atene, il ministro spiega che "adesso i greci devono mostrare di fare sul serio e far seguire alle parole i fatti. Per la messa in atto delle riforme servono piu' decisione e controllo. Se i greci non ci riescono da soli, allora decisioni e controllo devono venire da fuori, ad esempio all'Ue".