Chievo-Lazio 0-3 - Reduce da una settimana di polemiche per il doppio ko con Inter (in campionato) e Milan (in coppa Italia) la Lazio ritrova il sorriso passando 3-0 al Bentegodi, campo da sempre ostico. Tre punti che riportano i biancocelesti in corsa per il terzo posto. Il Chievo incassa la seconda sconfitta interna della stagione. Dopo un inizio equilibrato la partita si sblocca al 21': Lulic riceve palla in area e la difende prima di scaricarla per Rocchi, il capitano calcia a rete trovando la deviazione di Jokic, il pallone arriva dalle parti di Hernanes che, sotto misura, mette alle spalle di Sorrentino. La reazione del Chievo non si fa attendere, il pallone buono capita sul sinistro di Pellissier (29') ma Marchetti fa buona guardia. Nella seconda parte di gara la Lazio legittima il risultato sfiorando il raddoppio con Lucic (traversa) e rischiando solo su un tentativo di Thereau. Nel finale la squadra di Reja chiude il conto con una doppietta di Klose, a segno al 43' e al 44'.
Genoa-Napoli 3-2 - Il Genoa torna al successo dopo la sconfitta di Palermo prendendosi la rivincita su un Napoli che un mese fa aveva rifilato sei reti ai rossoblù. La squadra di Mazzarri incassa una pesante sconfitta salvando la faccia solo nel finale e mettendo fine alla serie positiva che durava da quattro giornate. Soliti problemi in difesa per Marino, Mazzarri invece fa turnover lasciando in panchina Cavani, Inler e Maggio e proponendo dall'inizio Britos, Dzemaili e Pandev. Primo tempo quasi senza storia. Il Genoa ne ha di più e si vede, il Napoli prova a sfruttare le ripartenza senza riuscirci. La partita cambia in 5' tra il 32' e il 37'. Al 31' il vantaggio del Genoa: sponda di Gilardino e dai 20 metri Palacio colpisce al volo di destro mettendo la palla nell'angolino alto alla sinistra di De Sanctis. Dopo 5' il raddoppio: cross di Sculli da sinistra, Cannavaro si perde Gilardino che di testa fa 2-0 firmando il suo primo gol in maglia rossoblù. Nella ripresa la musica non cambia. Il Napoli prova a reagire, costruisce due buone occasioni con Hamsik e Gargano ma al 25' il Genoa chiude il conto: Gilardino serve Palacio in area sulla destra, diagonale che non lascia scampo a De Sanctis. Sembra finita ma non è così perché il Napoli in un minuto riapre i giochi. Al 35' segna di testa Cavani (cross di Maggio da destra), al 36' è Lavezzi a partire in posizione regolare su lancio dalle retrovie e a battere Frey. Il Genoa trema, l'ultimo sussulto è un destro di Dzemaili respinto da Frey.
Lecce-Inter 1-0 - La sorpresa della giornata arriva dal Via del Mare. Il Lecce batte l'Inter, lascia il Novara all'ultimo posto e scavalca il Cesena tornando prepotentemente in corsa per la salvezza grazie alla seconda vittoria nelle ultime tre giornate, la prima della stagione davanti ai suoi tifosi. In quella che doveva essere la giornata dell'aggancio al terzo posto l'Inter inciampa clamorosamente mettendo fine alla striscia di sette vittorie consecutive. Ranieri ripropone Sneijder dal primo minuto alle spalle della coppia Pazzini-Milito. Partono meglio i nerazzurri. Due buone occasioni per Milito (errore di Benassi, l'argentino non riesce a centrare la porta quasi dal fondo) e Sneijder, poi cresce il Lecce che si fa vedere con Muriel e Cuadrado. Tra il 31' e il 32' Inter vicina al gol prima con Samuel (colpo di testa respinto da Benassi) e poi con Pazzini (diagonale respinto dal portiere salentino). Al 40', un po' a sorpresa, il Lecce passa: cross dalla trequarti destra di Oddo, Giacomazzi controlla di coscia e con una gran girata di destro rasoterra infila in diagonale Julio Cesar. Nella ripresa c'è Alvarez al posto di Sneijder, l'Inter continua ad attaccare ma senza grandi idee. Poche le occasioni costruite dai nerazzurri che si vedono annullare due gol e solo nel finale sfiorano il pareggio: al 45' Benassi è strepitoso su un colpo di testa di Pazzini. Il Lecce sfiora il raddoppio con Di Michele, stringe i denti e porta a casa tre punti pesantissimi.
Palermo-Novara 2-0 - Seconda vittoria consecutiva per il Palermo di Mutti. Il Barbera sembra tornato un fortino per i rosanero che con un gol per tempo non lasciano scampo ad un Novara ultimo da solo e sempre più in crisi (ultimo successo il 26 novembre con il Parma). La squadra di Tesser inizia con il piglio giusto tenendo bene il campo e pungendo in velocità. L'occasione migliore per i piemontesi arriva al 26': Rigoni serve Caracciolo in verticale, l'attaccante salta Silvestre e di sinistro chiama alla risposta con i piedi Viviano. Al 41' il Palermo passa in vantaggio: splendida giocata di Miccoli che con l'esterno destro mette al centro, Budan stacca di testa dai 10 metri e batte Ujkani. Nel secondo tempo il Palermo sfiora il raddoppio con Miccoli e lo trova al 27' ancora sull'asse Miccoli-Budan: cross da sinistra del capitano e colpo vincente dell'attaccante. Il Novara scompare dal campo.
Roma-Bologna 1-1 - Mezzo passo falso per la Roma che fatica non poco contro un Bologna che si conferma squadra difficile da affrontare. Luis Enrique schiera Borini nel tridente con Totti e Lamela, Pioli si affida al giovane Taider con Diamanti e Di Vaio. La partita è divertente, la Roma mantiene il possesso palla ma si espone alle ripartenze rossoblù (due volte pericoloso Di Vaio). L'occasione migliore capita proprio al Bologna al 37': Diamanti calcia basso in mezzo, Di Vaio non ci arriva di testa e Raggi, a porta vuota, devia con lo stinco fuori. Nella ripresa succede di tutto, da una parte e dall'altra: dopo 4' Di Vaio supera in uscita Stekelenburg e batte a rete, Juan salva. Pjanic scalda le mani di Gillet (9') prima del vantaggio ospite. Juan si perde Di Vaio che entra in area da sinistra e batte Stekelenburg. La Roma (dentro Bojan per Lamela) reagisce subito e al 17' pareggia: Pjanic su punizione batte Gillet. La partita è bella, le occasioni si susseguono: sprecano Di Vaio e Bojan, si mangia un gol Simplicio. Finisce pari, giusto così.
Fiorentina-Siena 2-1 - Dopo aver raccolto un solo punto nelle ultime due partite, la Fiorentina si rilancia in classifica vincendo il derby toscano con il Siena. La squadra di Sannino, che in settimana aveva conquistato una storica qualificazione alle semifinali di coppa Italia, incappa nell'ennesimo passo falso in trasferta, il sesto da inizio stagione. Al Franchi l'atmosfera è tesa, una parte della tifoseria viola sciopera in segno di protesta contro club e giocatori. Rossi fa esordire dall'inizio l'ultimo arrivato Amauri che in attacco fa coppia con Jovetic. Proprio il montenegrino, dopo 4', sblocca il risultato: giocata sul vertice sinistro dell'area e destro sul primo palo che coglie di sorpresa Pegolo. Il Siena fatica a reagire e nel finale rischia di incassare il raddoppio: Pegolo è bravo a respingere d'istinto un colpo di testa ravvicinato di Lazzari e poi a deviare in angolo una rovesciata di Amauri. Nella ripresa Sannino fa entrare Brienza che reclama subito un rigore per un fallo in area: Bergonzi lo ammonisce per simulazione. La Fiorentina controlla bene e al 18' raddoppia: punizione da destra e stacco vincente di Natali. Neanche il secondo gol incassato sveglia il Siena, che crea pochissimo (Boruc interviene su un tiro di Del Grosso). Amauri al contrario lotta su tutti i palloni e sfiora nuovamente il gol al 35': destro a colpo sicuro respinto in uscita da Pegolo. Nel finale (44') la partita si riaccende: fallo di mano di Nastasic in area e rigore trasformato da Calaiò. Ma è troppo tardi, vince la Fiorentina.
Catania-Parma 1-1 (giocata sabato) - La vittoria resta tabù per il Catania, che si fa bloccare in casa dal Parma e rimanda ancora una volta l'appuntamento con i tre punti (ultimo successo il 2-0 al Palermo del 18 dicembre scorso). Allunga la serie positiva il Parma, imbattuto (una vittoria e due pareggi) dall'arrivo in panchina di Donadoni. Risultato giusto. I gol arrivano nel primo tempo. Al 33' passa in vantaggio la squadra di Montella: indecisione di Brandao che fa partire Bergessio solo verso la porta. L'argentino salta in dribbling il portiere Pavarini e deposita in rete da posizione defilata. Il pareggio del Parma arriva a 2' dal riposo con un sinistro di Modesto che pesca l'angolino alla sinistra di Campagnolo. Nella ripresa succede poco. Il Catania ci prova con una punizione di Lodi respinta da Pavarini, nel finale occasionissima per Okaka (al debutto in maglia Parma) che servito da Galloppa spedisce sul fondo sull'uscita di Campagnolo.
Juventus-Udinese 2-1 (giocata sabato) - Juve senza ostacoli. La squadra di Conte mantiene l'imbattibilità stagionale, batte anche l'Udinese e resta da sola in vetta alla classifica. Bella partita allo Juventus Stadium nonostante la neve. I bianconeri (in versiona rosa) spingono fin dalle prime battute ma spesso di espongono alle ripartenze dei friulan. Guidolin deve fare i conti con diverse assenze (out oltre ai nazionali impegnati in coppa d'Africa anche Pinzi) ma non cambia volto alla sua squadra. La Juve passa nel finale di primo tempo: Estigarribia lavora un bel pallone a sinistra, sul suo traversone va di testa Quagliarella, Handanovic ci mette una pezza ma nulla può sul tap in di Matri. Nel secondo tempo parte forte l'Udinese: dopo 8' Di Natale sfiora il pari con un destro dal limite che termina di poco a lato, passano 3' e arriva il pareggio. Vidal perde palla, scatta in contropiede Isla, pallone in area per Floro Flores che di destro piazza la sfera nell'angolino alla sinistra di Buffon. La Juve accusa il colpo e rischia di subire il raddoppio: altra ripartenza friulana, Isla da destra mette al centro e Di Natale alza sopra la traversa. Conte inserisce Marchisio al posto di Quagliarella per dare maggiore equilibrio alla sua squadra, mossa che si rivela subito indovinata. Minuto 18: Marchisio tocca in area per Matri, controllo e sinistro incrociato che batte Handanovic per la seconda volta. L'Udinese prova a rispondere ma senza creare grandi occasioni, la Juve può far festa.