Il metanodotto dall’Algeria alla Toscana, attraverso
Roberto Capelli (Misto) ha chiesto di sapere nel dettaglio il rapporto tra i costi (compresi quelli ambientali) e i benefici, i vantaggi rispetto all’uso di navi metaniere e a chi competa la realizzazione degli allacci alla rete di distribuzione isolana. Tilocca ha detto che il gas servirà per difendere il sistema produttivo e che non è economicamente sostenibile l’uso delle navi (il tubo dorsale dovrebbe essere comunque costruito con tutte le spese che ciò comporterebbe). Sulle reti interne, realizzabili parallelamente al gasdotto, ha aggiunto che non competono né a Galsi né alla Sfirs.
Claudia Zuncheddu (Misto) ha parlato di grande opera inutile che devasterà il territorio senza dare certezze sull’effettivo approvvigionamento. Ha ricordato che i nuovi vertici della Sonatrach algerina, azionista di maggioranza di Galsi, hanno condizionato il rispetto degli accordi internazionali al prezzo medio del metano in quanto incide sulla capacità di utilizzo delle riserve di gas naturale dello stato nordafricano. Tilocca, relativamente alla fascia di rispetto che sarà attraversata dal tubo ha detto che l’unico vincolo sarà quello edificatorio. Sulla Sonatrach ha preferito non rilasciare dichiarazioni su questioni attinenti equilibri politici strettamente algerini.
Il capogruppo dell’Idv Adriano Salis ha detto di non poter accettare un gasdotto con flusso unidirezionale senza la garanzia di una connessione costante con la rete nazionale e ha chiesto che le imprese sarde vengano coinvolte. Tilocca ha detto che si stanno creando consorzi per potersi aggiudicare lavori per 300-400 milioni di euro; altrettanti potrebbero arrivare dalle reti di distribuzione regionale.
Il capogruppo del Misto Luciano Uras ha chiesto delucidazioni sull’erogazione dei fondi regionali. Tilocca ha spiegato non ci sono certezze perché si sta completando il quadro definitivo dei costi.
Il capogruppo del Pdl Mario Diana ha parlato di impatto ambientale limitato al massimo a mille ettari (“un’altra 131, forse anche meno”) e si è chiesto come mai il presidente di Galsi Roberto Potì, in un intervista pubblicata oggi su un quotidiano isolano, raddoppi i costi dell’investimento portandoli ad oltre tre miliardi. Diana ha chiesto se, in un momento difficile come quello attuale per
Renato Lai (Pdl), precisando che l’impatto in Gallura è da limitare al massimo, ha sottolineato l’importanza di contemperare le esigenze locali con la consapevolezza del fatto che l’infrastruttura serve a tutta
Roberto Capelli (Misto) ha chiesto un ulteriore chiarimento sul ruolo della Sfirs nella commercializzazione del gas in Sardegna. Tilocca ha precisato che, per motivi legati ai mercati internazionali, al soggetto pubblico non conviene: l’unico obiettivo della Sfirs è provocare una ricaduta economica e sociale positiva. Red-com