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Berlino e il compromesso possibile: Fondo salva stati, la soluzione tedesca

Eppur si muove. Angela Merkel, secondo il Financial Times, apre a un ampliamento delle risorse disponibili per stabilizzare l'eurozona. Grazie ad uno stratagemma che non dovrebbe pesare sulle spalle del contribuente tedesco, alemno per ora. L'idea, spiega il quotidiano della City, è quella della 'somma' dei fondi salva-stati, l'European Financial Stability Facility (Efsf) con l'European Stability Mechanism (Esm).

In questo modo, secondo fonti tedesche citate dal giornale, ai 250 miliardi di fondi residui dell'Efsf, che dovrebbe cessare di operare alla metà dell'anno, si potrebbero aggiungere i 500 miliardi della dotazione dell'Esm, per un totale di 750 miliardi di euro: il che aumenterebbe le dimensioni del 'firewall' economico, come richiesto anche ieri dal direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde.

In cambio della disponibilità a mantenere questa operatività parallela dei Fondi, la Merkel chiede ai leader dell'Eurozona di siglare regole su taglio del deficit e del debito pubblico "molto piu' rigorose" di quelle abbozzate.

Ieri, nella loro prima riunione del 2012, i ministri economici dell'Eurogruppo hanno avviato il confronto su tutti i temi caldi e preparato la strada ai capi di Stato e di governo che si vedranno lunedì per chiudere la partita sul patto di bilancio. 


La bozza di trattato dell'Esm, il fondo salva-Stati che sostituirà l'attuale Efsf e che i leader Ue vogliono operativo a partire da luglio, prevede di accelerare il versamento dei capitali per assicurare che entro luglio il fondo salva-Stati europeo abbia una potenza di fuoco effettiva di più di 500 miliardi, combinando insieme Efsf ed Esm. E fra le righe i ministri prendono in considerazione anche l'ipotesi di raddoppiare la potenza di fuoco del Esm a 1.000 miliardi perché "potrebbe essere considerata significativa da mercati e partner internazionali".