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Cappellacci: Oliviero Beha conferma atteggiamento prevenuto e fazioso

La Sardegna ha davvero poco di cui beharsi per la trasmissione "riparatoria" Brontolo. Come volevasi dimostrare ha prevalso lo spirito della vecchia "Telekabul", cioè atteggiamenti faziosi e prevenuti del conduttore, sostenuto egregiamente dalla claque col "caschetto", probabilmente telecomandata. Perfino le telefonate da casa sono state abilmente selezionate per dare la parola a una dirigente del Partito Democratico. Complimenti.

Eppure, dopo gli insulti rivolti dal comico Villaggio al popolo sardo, sarebbe bastato svolgere un’onesta inchiesta giornalistica per rappresentare la verità delle cose, partendo dalla ricostruzione di una corretta cronologia dei fatti. Si sarebbe così potuto dimostrare come la gran parte delle vertenze che investe l’Isola è eredità di un passato lontano e recente e non certo un fulmine piovuto a ciel sereno sul capo dei sardi negli ultimi mesi a causa del governo regionale in carica.

Invece no, Beha ha preferito brontolare sui consueti stereotipi che non qualificano simili performance come “servizio pubblico”.

E così, di stereotipo in stereotipo, è riuscito a estrapolare una mia frase sui Sardi, decontestualizzandola e assoggettandola al suo teorema. Se ancora ce ne fosse bisogno riprovo a spiegarne il senso: il “nostro modo di essere” talvolta è qualcosa da cui riuscire a liberarsi, obiettivo ultimo di una lacerante lotta interiore per affrancare le potenzialità dell’individuo da catene ataviche, le catene di quell’invidia che, per dirla con Lussu, uccide più della malaria. Uccide perché nei decenni. ha causato l'inidoneità del nostro sistema economico a soddisfare i nostri bisogni, condannandoci alla dipendenza e all’assistenzialismo. Concetti cari anche a un altro intellettuale sardo, Antonio Gramsci.

La RAI ha dimostrato in altre trasmissioni di avere a disposizione i professionisti adatti a trattare temi sociali complessi e a raccontare la Sardegna, esempi di eccellenze cui dovrebbe affidarsi un’azienda finanziata con i soldi dei contribuenti, sardi inclusi. 

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