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Sicilia in ginocchio ma oggi i tir pronti a ripartire.

Terminerà a mezzanotte di oggi lo sciopero degli autotrasportatori siciliani che da lunedì sta paralizzando i collegamenti dell'isola, creando numerosi disagi ai cittadini. 

L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto i cinque giorni consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori scadono. I manifestanti chiedono il rimborso delle accise sul carburante, l'abbattimento dei pedaggi e dei costi di traghettamento, garanzie sulle produzioni locali il cui prezzo è aggredito dalla merce proveniente da Paesi extracomunitari.

Proseguirà invece ad oltranza la protesta dei lavoratori aderenti ai movimenti "Forza d'urto" e "Movimento dei forconi", che alla fine di una concitata assemblea a Catania, hanno deciso di andare avanti con i blocchi nei porti, nelle strade statali e nelle raffinerie, anche se dovrebbero allentare un po' la pressione. Al coro di proteste oggi si unirà quello degli studenti.

Il vertice convocato dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, con i prefetti di Palermo e Catania e delegazioni di manifestanti si è chiuso in sostanza  con un nulla di fatto. "Siamo affamati, la politica non lo capisce o non lo vuole capire", dice Giuseppe Richichi, leader dell'Aias. Lombardo, che condivide le ragioni della protesta ma non i metodi, ha chiesto aiuto al premier Monti. "La situazione siciliana desta molta preoccupazione, ha spiegato il sottosegretario ai Trasporti, Guido Improta, rispondendo alla Camera a un'interpellanza urgente sugli autotrasportatori.

I blocchi hanno causato la chiusura delle pompe di benzina. A Palermo e ad Agrigento trovare carburante è impossibile, così come a Catania, Messina e nell'arcipelago delle Eolie. Gli scaffali dei supermercati sono semivuoti, l'acqua minerale scarseggia, le piccole botteghe hanno abbassato le saracinesche, fermi i mezzi per la raccolta dell'immondizia a Ragusa e a Gela, chiuso per il secondo giorno consecutivo il mercato ortofrutticolo a Vittoria, il più grande d'Italia. Ci vorranno giorni perché la situazione torni alla normalità. 

La Digos indaga sulla presenza di estremisti di destra e di sinistra tra i manifestanti e le procure sono in allarme dopo le denunce su presunte infiltrazioni mafiose.