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Confcommercio Sardegna: preoccupa il “Caso Olbia”

“Siamo particolarmente preoccupati per il ‘caso Olbia’ dove, negli ultimi mesi, incendi dolosi ed attentati hanno colpito attività commerciali e pubblici esercizi, anche in pieno centro creando comprensibili apprensioni”. L’allarme è stato ribadito stamattina da Confcommercio Sardegna nel corso dell’incontro che si è tenuto nella Prefettura di Sassari. Ad incontrare il prefetto Salvatore Mulas, il vice prefetto vicario Giovanni  Meloni ed i collaboratori,  una delegazione composta da Gavino Sini, presidente regionale e provinciale di Confcommercio, Nicola Martino, coordinatore regionale Confcommercio, Alberto Cossu, vice presidente Vicario Confcommercio Nord Sardegna e Gian Luigi Tolu, direttore generale di Confcommercio Nord Sardegna. L’iniziativa rientra nel tour che Confcommercio Sardegna sta organizzando in tutta l’Isola per affrontare il tema della criminalità e contrastare i fenomeni dell’abusivismo e della contraffazione nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi. Nel mese di dicembre dello scorso anno l’associazione ha incontrato anche i prefetti di Cagliari e Nuoro.

“Apprezziamo l’attenzione riservataci dal prefetto Mulas – sottolineano i rappresentanti di Confcommercio Sardegna - per affrontare le priorità del comparto mercantile, turistico e dei servizi, in questo momento particolarmente difficile per il settore, come le sollecitazioni da lui rivolte alle istituzioni ed alla Camera di Commercio di sostenere l’installazione di videocamere, per rafforzare la sicurezza degli esercizi commerciali. Al tempo stesso, esprimiamo particolare preoccupazione per gli effetti derivanti dalle eccessive liberalizzazioni nel settore e dai provvedimenti che, aggravando la pressione fiscale e contributiva, rischiano di accrescere la recessione in atto e deprimere ancor più consumi ed occupazione”.

 L’escalation di violenza a Olbia richiede, secondo Confcommercio Sardegna, urgenti contromisure per prevenire e contrastare anche il possibile radicamento di attività criminose organizzate, che costituirebbe un grave danno per l’economia del territorio. E’ stato, pertanto, richiesto un maggiore presidio del capoluogo gallurese.

 In generale, è stato sottolineato che nel Nord Sardegna non si registra un tasso di criminalità di proporzioni così elevate come in altre regioni del Mezzogiorno. Non mancano comunque episodi di teppismo e microcriminalità (risse, danneggiamenti, vandalismi, furti e, sempre più spesso, rapine). Timore e incertezza sono diffusi in particolare tra le categorie commerciali maggiormente esposte al rischio di rapine, come i tabacchini, le farmacie, le gioiellerie e i distributori di carburante.

Confcommercio Sardegna ha accolto l’invito del prefetto di Sassari di sottoscrivere anche in ambito provinciale le intese già stabilite tra il Ministero dell’Interno e la Confederazione nazionale.  Un protocollo che prevede l’attivazione negli esercizi commerciali di un sistema di allarme antirapina collegato con le centrali operative della Polizia e dei Carabinieri. Vista la crisi che affligge molte aziende in questa fase, per incentivare l’iniziativa, il Prefetto ha sollecitato la collaborazione delle Istituzioni locali e, in particolare, della Camera di Commercio a sostenere, con contributi economici, le imprese che si dotino di sistemi di video allarme.

Durante l’incontro è emerso anche il forte malcontento dei commercianti per quanto riguarda i fenomeni dell’abusivismo e della contraffazione delle merci, che, secondo i Dirigenti dell’Associazione sottraggono al mercato regolare il 15-20% delle vendite. Abusi che devono essere contrastati con determinazione anche per evitare danni all’erario e rischi, in taluni casi, per la salute dei consumatori.

Nel nord Sardegna l’attività di vendita e somministrazione di servizi abusiva riguarda soprattutto i privati che vendono nel proprio domicilio e negli uffici; spacci aziendali e, spesso, circoli privati; carni e macellazioni; prodotti agricoli di pseudo-produttori; la mediazione immobiliare; il commercio su aree pubbliche; la ricettività turistica (affitto di case-vacanza non autorizzate); gli esercizi agrituristici (svolgimento dell’attività di ristorazione con l’utilizzo prevalente di prodotti non derivanti dalla coltivazione e dall’allevamento aziendale) ecc. .

L’altra forma di illegalità è la vendita di prodotti contraffatti. Il fenomeno genera un mercato parallelo che nel nostro Paese, secondo uno studio effettuato da Confcommercio nazionale, muove un giro di affari stimato in oltre 7 miliardi di euro. Il 30% degli acquirenti acquista con cognizione di causa questo genere di articoli, senza avere piena consapevolezza di assecondare un illecito. A questo proposito Confcommercio Sardegna ha chiesto al prefetto di Sassari che venga intensificata l’attività di controllo delle Forze dell’ordine, non solo per la prevenzione e la repressione di tali forme di illegalità sul territorio, ma soprattutto per poter identificare le organizzazioni che gestiscono il mercato abusivo.

Nel manifestare particolare attenzione alle esigenze ed alle tematiche prospettate dagli esponenti di Confcommercio, il Prefetto Mulas ha assicurato l’impegno personale e della sua struttura a calendarizzare una serie di incontri per focalizzare gli obiettivi prioritari da raggiungere al fine di garantire la legalità e sicurezza nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi, coinvolgendo non solo i responsabili delle Forze dell’ordine, ma anche i rappresentanti delle istituzioni e delle stesse categorie interessate.Com