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Monti cerca sponde a Londra per affrontare la crisi italiana e dell’euro.

Si considera una "parentesi" prima del ritorno a Palazzo Chigi di un premier uscito dalle urne. Ma non per questo il 'precario' Mario Monti tiene una linea prudente e attendista in Europa. Dopo il botta e risposta con Berlino, oggi il premier cerca a Londra una sponda importante nei tentativi di guidare la politica economica nell'Ue su binari più favorevoli ad un Paese afflitto da un pesante debito pubblico come l'Italia. E soprattutto, prova a convincere i mercati che a il denaro a Roma lo si può prestare e investire.

 Sei appuntamenti in meno di nove ore: prima il premier andrà nella sede del Financial Times per spiegare ai vertici del quotidiano finanziario della city i provvedimenti contenuti nella manovra e per illustrare le prossime riforme. Poi nel pomeriggio andrà alla Borsa londinese per incontrare i maggiori operatori del mercato: amministratori e dirigenti di banche, fondi di investimento, assicurazioni. A tutti Monti dirà che la manovra è la prova della determinazione italiana nell'affrontare il nodo del debito.

 Al centro del colloquio a Downing Street con Cameron, invece, sarà il dossier europeo e la crisi dei debiti sovrani. Il premier si è più volte rammaricato per l'isolamento della Gran Bretagna dopo la rottura al vertice di dicembre, ritenendo che Londra abbia molto da insegnare in fatto di concorrenza, mercato unico, liberalizzazioni e occupazione. Temi sui quali l'Italia è impegnata a scrivere delle proposte da sottoporre al vertice Ue del 30 gennaio, convinta che la crescita sia indispensabile se non si
vuole rendere inutili gli sforzi sul fronte del rigore.

 Roma cercherà la 'sponda' britannica nel suo difficile tentativo di convincere Berlino a fare di piu', sia sul fronte della crescita che su quello del debito. Su questo secondo aspetto, l'idea del governo e' che gli Eurobond, pur se utili, siano uno strumento difficilmente attuabile in tempi rapidi. Nel breve periodo è meglio puntare sul Fondo salva-Stati, ma soprattutto su una maggiore libertà di manovra della Bce, in considerazione del fatto che l'Europa pare ancora troppo divisa e incerta su come mettere in pratica l'Efsf e il successore, l'Esm. Ma le parole del consigliere economico di Angela Merkel, Wolfgang Franz che ieri ha bocciato qualsiasi intervento della Bce e ha detto che l'Italia "può farcela da sola" annichiliscono la speranza di Monti che dopo il fiscal compact sia lasciata più libertà a Francoforte. E ciò preoccupa anche in considerazione del rischio che il negoziato sul debito greco non vada a buon fine e determini un default di Atene con conseguenze imprevedibili su Italia e Spagna.

Monti a Londra non trascurerà il liberaldemocratico e vicepremier Nick Clegg e con il leader laburista, all'opposizione, Ed Milliband. Prima di tornare a vestire i panni del professore in una lecture alla London School of Economics.