Sono quasi 15mila in tutta la Sardegna i malati di tutte le forme demenza e il loro numero è destinato a raddoppiare nel giro dei prossimi quindici anni a causa della maggiore velocità di invecchiamento della popolazione sarda rispetto alla Penisola. Tra questi il 66 per cento, circa diecimila, sono malati di Alzheimer, una delle patologie del sistema nervoso centrale più diffuse e complesse da affrontare sia dal punto di vista clinico-sanitario che socio-assistenziale.
I dati sono stati diffusi questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del consigliere del Pd Francesca Barracciu sulla riorganizzazione delle Unità di valutazione Alzheimer e l’istituzione della rete di riabilitazione cognitiva. “Una legge necessaria per la Sardegna, che è tra le pochissime regioni italiane prive di una normativa e di un piano specifico nel campo delle demenze”.
“Nel 2000 in Sardegna furono istituite 14 Unità Valutative Alzheimer che rappresentano i centri di riferimento diagnostico e terapeutico per i malati di ogni forma di demenza”, ha spiegato Francesca Barracciu. “Le Uva hanno però operato con una dotazione di personale inadeguata e non hanno garantito la presa in carico dei bisogni né il sostegno e la formazione dei familiari delle persone affette da Alzheimer – ha spiegato l’esponente del Pd – proprio quei familiari su cui pesa tutta la responsabilità in termini di assistenza e cura dei malati”. “Nel testo della legge si riconosce dunque l’emergenza sociale di queste patologie e si considera fondamentale agire sul ritardo diagnostico che rende meno efficace la terapia farmacologica e riabilitativa”. Il testo mira dunque a implementare e riorganizzare le unità valutative, istituisce la Rete regionale di riabilitazione cognitiva che comprende tutti i servizi specifici (Uva, Centri diurni, assistenza domiciliare e Nucleo Alzheimer), istituisce l’Anagrafe comunale degli anziani fragili in ogni Comune dell’Isola, prevede corsi di aggiornamento sulle demenze rivolti a tutti gli operatori sanitari coinvolti e ai medici di base.
I dati dell’incidenza della malattia in Sardegna sono stati forniti dai rappresentanti dell’Aima (Associazione italiana malattia di Alzheimer) Raimondo Mandis e Pina Ballore che hanno sottolineato l’importanza di una legge “che accoglie tutte le istanze dei malati e delle loro famiglie”. I rappresentanti dell’associazione hanno anche denunciato l’inattività della Commissione regionale per l’Alzheimer, istituita nel 2010 e di fatto sciolta lo scorso novembre dopo le dimissioni dei suoi componenti che lamentavano l’assenza di attenzione da parte dell’assessorato alla Sanità.
Tra i firmatari della proposta di legge anche Marco Espa che ha voluto sottolineare il risparmio sulla spesa sanitaria che deriva da un nuovo approccio alla malattia che si basa sui servizi del territorio e sulla prevenzione: “Ogni euro pro capite investito nelle politiche socio-assistenziali si traduce in due o tre euro di risparmio sulla spesa sanitaria per ciascun cittadino”. Presenti anche gli altri firmatari del testo, Tarcisio Agus (Pd), che ha denunciato la chiusura del Centro diurno di Guspini da parte della Asl del Medio Campidano, “che sta comportando un aggravio di spesa per le famiglie e un aumento dei ricoveri con costi per la sanità pubblica”, e il capogruppo del Partito democratico, Mario Bruno per il quale “è il momento di smettere di navigare a vista e cominciare a parlare di priorità legate alla programmazione in ogni settore e questa proposta di legge ne è un esempio”. Com