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Individuati due cadaveri nel relitto del Concordia: “Potrebbe succedere ancora”: sono due anziani con i giubbotti salvagente

Due cadaveri sono stati individuati a bordo della Costa Concordia naufragata due giorni fa. Il ritrovamento, nella parte sommersa della poppa della nave, e' stato fatto dai sommozzatori della Guardia Costiera. I cadaveri individuati dai sub della Guardia Costiera nella nave Concordia sono di due uomini anziani. I corpi, secondo quanto si apprende, sono stati ritrovati in una cabina con indosso i giubbotti salvagente.

"Sono stati ritrovati dai sommozzatori. Una cosa che potrebbe, purtroppo, succedere ancora". Lo ha reso noto Filippo Marina, capo relazioni esterne della Capitaneria di porto. Al momento non si sa ancora dove verranno trasferite le salme. 

Intanto, la scatola nera della nave Costa Concordia sta 'parlando'. L'ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, rendendo noto che l'esame della
scatola è in corso e sarà completato in un paio di giorni. Emergerebbe una differenza di un'ora tra l'impatto alle 21 e 45 e l'allarme alla Guardia costiera circa delle 22 e 43.

La nave Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. Una distanza incredibilmente vicina. Stiamo facendo anche accertamenti satellitari per stabilirla con esattezza". Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto.

Sul naufragio all'isola del Giglio sono in corso indagini per stabilire se il comandante abbia voluto seguire la prassi marinara dell’ ‘inchino', che consiste nel far passare una nave vicino un porto e salutare con la sirena le persone a terra. E' quanto emerge dall'inchiesta della Procura di Grosseto.

Secondo la guardia costiera, intanto, viste le modalità dell'accaduto, la tragedia della nave Concordia avrebbe potuto assumere dimensioni peggiori.

Il comandante della Guardia costiera, Cosimo Nicastro ha detto che "C'è il rischio che la nave sprofondi a 70 metri", rispetto al gradino su cui è appoggiato lo scafo.

Dai primissimi dati ottenuti dall'analisi della scatola nera dunque, emerge che la comunicazione di allarme alla Capitaneria di porto è stata data circa un'ora dopo l'impatto della nave Costa Concordia con uno scoglio davanti all'isola del Giglio. Il Pm ha spiegato che la scatola nera recuperata è "preziosa" sia per stabilire esattamente la rotta della nave, sia per scoprire i comandi impartiti dall'impatto con lo scoglio in poi e le comunicazioni con la Capitaneria di porto di Livorno.

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