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Il racconto dei testimoni della sciagura navale: “Prima il black out, poi l’inferno”

Prima il black out, poi l'inferno. A raccontare sotto choc il naufragio della nave
Costa Crociere al largo dell'isola del Giglio sono alcuni passeggeri imbarcati a Porto Santo Stefano, all'Argentario. "Abbiamo sentito un boato enorme,
è andata via la luce e la nave si è spostata sulla parte sinistra", ha raccontato Enrico, un passeggero originario di Ferrara, "dopo dieci minuti la nave si è girata sulla parte destra, siamo usciti e ci hanno detto di andare al ponte 4 dove c'erano le scialuppe".

"Non sapevamo cosa fare", ha spiegato tra le lacrime una ragazza siciliana, "i membri dell'equipaggio erano quasi tutti stranieri, anche quando siamo saliti sulla scialuppa di
salvataggio ha rischiato di rovesciarsi perch
é la gente spingeva mentre molte persone, prese dalla disperazione, saltavano in mare". Un altro passeggero, appena uscito dal tendone allestito di fronte agli sbarchi, ha ricostruito con rabbia: "Sono un marittimo e so quello che dico, ci sono state gravi negligenze, il mare era calmo e la visibilità ottima. In queste condizioni non può succedere una cosa del genere".

Tra i passeggeri molti gli anziani alcuni dei quali soccorsi con coperte termiche. Il personale del 118 e della Protezione Civile è dovuto intervenire anche per somministrare sul posto farmaci per problemi cardiaci e crisi glicemiche.