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Il governo accelera sulle liberalizzazioni

Questa volta pare che il governo non si farà fermare da nessuno. E non ci sarà corporazione di sorta che bloccherà il cammino verso quella liberalizzazione delle professioni che tutti si aspettano. E gli italiani si aspettano appunto che l'Italia si liberi una volta per tutte da quelle lobby che finora hanno bloccato sviluppo e accentuato la disoccupazione giovanile perché pur essendo in possesso di un diploma di laurea ad alto livello, veniva bloccato dalla chiusura ermetica degli ordini professionali che alla fine fanno accedere solo chi è già della partita. Infatti si è sempre notato che un figlio di un avvocato entrava più facilmente nell'ordine, il figlio di un giudice arriva più facilmente alla professione e per non parlare dei notai che pare si tramandino l'iscrizione all'ordine per diritto divino. Quindi se queste benedetto liberalizzazioni arrivano,  finalmente possiamo dire che cominciano ad aprire il nostro paese alla chiarezza, di lavorare per i bene delle nuove generazioni e si spera anche, che veramente arrivi il tempo che se un ragazzo meritevole, già nel corso dei suoi studi universitari si distingue in modo eccellente dagli altri, venga aiutato e non emarginato perché troppo bravo.

Ieri, si è avuta la netta sensazione che questa volta il governo Monti non intende sottostare a nessun ricatto. E nessuno possa fermarlo nella sua corsa versa il progresso e verso quelle leggi che aiutino veramente la crescita del nostro martoriato paese e stremato dai quasi 4 lustri di berlusconismo sfrenato dove imperava come sistema di vita la corruzione, il 'bunga bunga' (anticipato da cene eleganti e pare con il contorno di ragazze molti disponibili perché ben remunerate), e per questo ha portato l'Italia al discredito internazionale e al fallimento finanziario. Ora però, secondo quanto dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà il governo interverrà sulle liberalizzazioni con un decreto legge e il provvedimento verrà varato entro il 20 di gennaio, indicando anche modi e tempi dell'atteso pacchetto per quello che il premier Mario Monti ha definito il "disarmo multilaterale di tutte le corporazioni".

Un provvedimento che riguarderà "tutti i settori", anche l'acqua, nonostante il referendum, ma dal quale sarà esclusa la controversa separazione di Snam dall'Eni. Un primo giro di tavolo sulle misure in cantiere potrebbe avvenire già nel prossimo consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato per il fine settimana.

"Ce la dobbiamo fare, c'è un documento che il presidente Monti ed io stiamo assemblando e che riguarda tutti i settori", ha spiegato Catricalà a 'Porta a Porta', spiegando che "il premier ci mette le mani e la testa, personalmente porto la mia esperienza ma ci avvaliamo delle esperienze di tutti e soprattutto del ministro Passera". Si dovranno inoltre "consultare i partiti di maggioranza", ha aggiunto Catricalà.

Parlando dei singoli settori, il sottosegretario alla presidenza del consiglio ha annunciato che nel mirino delle liberalizzazioni finirà anche l'acqua, nonostante il referendum contro la privatizzazione: "pensiamo di fare modifiche che non vadano contro il risultato referendario ma non vogliamo che sia un escamotage" per aggirare la scelta degli italiani.

Per le farmacie e per i notai è invece in arrivo un aumento della pianta organica. "Bisogna consentire ai nostri cittadini di ottenere i giusti sconti", ha spiegato Catricalà, sulle farmacie così come per i notai "non si tratta di ampliare i mercati ma di ridurre i prezzi".

Per la benzina invece l'obiettivo del Governo e' di "creare una situazione per cui i gestori possano venderla insieme ad altri beni di consumo". Sulle ferrovie "bisognerà intervenire sulle storture che avvantaggiano l'incumbent", ma non e' ancora chiaro come questo avverrà: "ci saranno norme - si è limitato a dire - che aiuteranno la facilità di accesso" alla rete.

Non ci sarà invece la separazione dell'operatore della rete del gas Snam dall'Eni: "non è una priorità', ha detto il sottosegretario, spiegando che "esistono tanti altri rimedi che consentono alle imprese energivore di pagare meno il gas". Cresce intanto la protesta da parte delle categorie che saranno colpite dalle liberalizzazioni. I tassisti oggi hanno protestato a Bologna e a Milano in attesa di una manifestazione nazionale a Roma prevista sabato.

I commercianti alzano la voce contro la 'deregulation' già in essere: "Bastasse allungare gli orari per generare più fatturato e prezzi pi- bassi saremmo anche noi favorevoli, ma non e' cos", afferma il presidente di Confesercenti Marco Venturi. Gli avvocati con molta probabilità interverranno direttamente in Parlamento con i molti legali eletti. I farmacisti ricordano di avere già dato e denunciano che "le vere lobby - afferma la presidente di Federfarma Annarosa Racca - sono quelle dei grandi poteri economici. Delle multinazionali".

Intanto dal mondo sindacale il leader della Cisl Raffaele Bonanni sostiene l'azione del Governo e chiede di "cacciare via lobby e corporazioni". Mentre dalla politica il Pdl annuncia che inizieranno domani le riunioni di quattro tavoli di lavoro che si occuperanno di liberalizzazioni, oltre che di legge elettorale, di mercato del lavoro e del rapporto con l'Europa.

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