“Cappellacci impedisca il licenziamento dei dipendenti della Società Sviluppo Italia Sardegna SpA”. E’ l’appello rivolto al governatore della Sardegna dal vice presidente del Consiglio regionale Mario Bruno (Pd) che interviene sulla vicenda relativa all’acquisizione da parte della Regione del ramo d’azienda della società che si occupa di autoimpiego e imprenditorialità.
“La Regione attui tempestivamente quanto previsto dalla legge regionale 12 del giugno 2011 che prevede il passaggio dei lavoratori di Sviluppo Italia Sardegna al BIC, altrimenti – prosegue Bruno - si procederà ai licenziamenti secondo il mandato ricevuto dal liquidatore nell’assemblea del 30 dicembre scorso. Bisogna fare in fretta, considerato che le lettere di preavviso sono già pervenute ai lavoratori sardi. Sarebbero altri licenziamenti di cui la Sardegna non ha certamente bisogno. Anzi, in un momento drammatico come questo, occorre garantire continuità negli
investimenti e mantenere almeno gli attuali livelli occupativi. La Regione, piuttosto, richieda con forza di subentrare nei contratti di servizio e nelle commesse Invitalia (ex Sviluppo Italia) insieme alle risorse per finanziare gli strumenti per l'autoimpiego (prestito d'onore)".
“E’ incomprensibile – secondo il vicepresidente del Consiglio regionale - l’atteggiamento della Regione e della stessa Invitalia che, più volte sollecitate, nonostante la previsione di legge, non hanno ancora dato concreto seguito alla volontà di acquisire il ramo d’azienda Sviluppo Italia Sardegna da parte della Regione e hanno, invece, interrotto inspiegabilmente le trattative”.
“Poiché è inutile depositare altre formali interrogazioni alle quali la Giunta, disattendendo ai suoi doveri, puntualmente non risponde conclude Bruno - saremo costretti a presentare nei prossimi giorni una mozione urgente in Aula qualora l’esecutivo regionale non precedesse in tempi rapidissimi al rispetto della legge”.