“E’ la conferma di una piccola, ma significativa, inversione di tendenza che dimostra l’effetto positivo delle politiche attive per il lavoro finora attuate.“ E’ il commento dell’assessore regionale del Lavoro, Antonello Lori, ai dati sul terzo trimestre 2011 dell'occupazione in Sardegna.
“Considerata la crisi internazionale non sarebbe tempo di far polemica, ma la forte crisi del settore industriale dovrebbe invitare i sindacati ad una maggiore prudenza nei commenti, accompagnata da una forte autocritica per quanto hanno fatto in questi anni proprio in quel settore - ha proseguito l’assessore Liori - Peraltro, è evidente come i numeri positivi in altri settori stiano delineando la nuova fisionomia del mercato del lavoro in Sardegna. In questo senso, il ‘Piano dei servizi per il lavoro e l’occupazione’ ha già delineato un percorso di impegno, avendo superato nel 2011 di ben 8 milioni di euro (277 invece che 269) i target di spesa e di impegni previsti dalla Comunità europea ed invertendo l’andamento negativo dei primi anni della programmazione Por 2007-2013”.
“Si sta configurando - ha aggiunto Liori - una crescita di piccole e micro imprese, vera spina dorsale dell’economia regionale. Infatti, per aiutarle a superare le difficoltà di accesso al credito abbiamo stanziato 50 milioni di euro con il bando del ‘Microcredito’, determinando 480 start up ed oltre 1.000 progetti approvati e già finanziati, mentre 2.000 sono in fase di ultima valutazione. Risultati importanti arrivano dai dati sull’imprenditoria femminile che rappresentano i frutti degli sforzi realizzati con alcuni bandi, anche specificamente riservati come “Impresa donna”, che ha registrato oltre 3.000 domande. Note positive anche dal settore turistico, oggetto della seconda edizione del bando “Lunga estate”, che ha favorito il rafforzamento del settore e dell’impiego di lavoratori, indicandolo come settore portante della nostra economia”.
“Per il 2012 - ha concluso Liori - sono già pronte misure concrete che hanno un obiettivo di spendita di 122 milioni di euro. Si tratta di fondi Por impegnati prevalentemente sulle politiche attive del lavoro, come argine decisivo alla crisi di un territorio che ha visto i cassaintegrati crescere, in appena tre anni, da 3.000 a 15.000. Peraltro, la Regione sta affrontando con tempestività ed impegno la crisi di alcuni settori, con una gestione oculata degli ammortizzatori sociali. Non vogliamo più essere l’isola dei cassintegrati, ma diventare l’isola delle piccole imprese del turismo e dell’artigianato, settori ancora in grado di esprimere una forte spinta propulsiva per la nostra economia”. Red-com