Press "Enter" to skip to content

Il premier sente i partiti: Monti spinge sulle liberalizzazioni

Il premier, al lavoro a Palazzo Chigi dove si è concesso solo una breve pausa ieri per incontrare i figli, si è concentrato soprattutto su riforma del lavoro e rilancio dell'economia. Le telefonate di ieri con i sindacati, a quanto si apprende, non hanno avuto seguito con nuovi contatti. Monti intende affrontare l'argomento nuovamente con le parti sociali soltanto la prossima settimana. Si tratterà di una serie di incontri bilaterali (Non pletorici, spiegano fonti ministeriali) dal 9 gennaio che però gestirà in prima persona il ministro per il Lavoro, Elsa Fornero.

Nessun tavolo comune o di "concertazione", perciò. Anche perché - si apprende - dalle riunioni individuali con le sigle dovrebbero giungere soltanto indicazioni e suggerimenti che l'esecutivo valuterà ed eventualmente presenterà al Parlamento. Una linea che le parti sociali non sembrano però condividere, rilanciando una richiesta di condivisione delle scelte anche per il rilancio dell'economia.

Il segretario Uil, Luigi Angeletti, spinge per coinvolgere le imprese: "Troverei curioso che la discussione sia fatta - dice - senza chi deve applicare quelle regole". Alla finestra ci sono poi i partiti. Il Pdl, diviso al suo interno, rischia fughe di parlamentari verso il centro. Il Pd è alle prese con i problemi legati alla riforma del lavoro: in parte intende appoggiare le misure di Monti ma allo stesso tempo teme di essere scavalcato a sinistra dai sindacati.

Nel dibattito non interviene l'Udc che appare in sintonia completa con le misure del governo. Monti si è ritagliato il compito di gestire i rapporti con i partiti che poi dovranno condividere le proposte del governo ed approvarle in Parlamento. Ieri, il premier ha scambiato gli auguri di buon anno con i leader. Saluti informali, si apprende da fonti parlamentari, nel corso dei quali si sarebbe soltanto accennato all'agenda di governo.

Il 'professore' non avrebbe nascosto l'intenzione di rilanciare il processo di liberalizzazioni già avviato con il decreto 'salva-Italia' a dicembre. Si tratterebbe - viene spiegato - di "allargare la platea delle categorie interessate" e non di "forzare la mano" su un argomento così delicato. È certo, però, che nelle intenzioni dell'esecutivo alcune barriere alla libera concorrenza rappresentano uno dei vincoli principali al rilancio economico del paese.

Il capo dell'Esecutivo intende mettere mano quanto prima alla riforma del lavoro anche se nel governo c'è consapevolezza che un testo non potrà essere pronto prima di aprile o maggio. Monti non vuole perder tempo anche perché a gennaio ha in agenda una serie di incontri a livello internazionale nel corso dei quali vuol presentare almeno una bozza del suo programma. Il 6 gennaio, infatti, volerà a Parigi per partecipare ad un convegno insieme ai ministri Corrado Passera e Enzo Moavero. Interverrà alla fine.

Non è in programma un bilaterale con il presidente francese Nikolas Sarkozy ma non è escluso che un incontro possa esserci. Il 18 il capo del Governo sarà in visita a Londra dal premier David Cameron; il 21 andrà a Tripoli per incontrare il nuovo governo libico; il 23 sarà la volta di Bruxelles per l'Eurogruppo, mentre il 30 sempre nella capitale belga è in programma il Consiglio europeo straordinario. Non è stata ancora fissata una data per il trilaterale a Roma con Nikolas Sarkozy e Angela Merkel, probabile che si tenga nella seconda metà del mese.