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Monti presenta il pacchetto “cresci Italia”

In questa nuova fase, dopo la manovra, "l'esigenza dei conti pubblici e dell'equità saranno altrettanto presenti". Lo garantisce, nella conferenza stampa di fine anno, il premier Mario Monti, che aggiunge: "nessuno pensi ne che occorra un'altra manovra nel senso classico della costrizione, ne, che siccome è stata fatta una manovra pesante e robusta, ora significhi larghezza finanziaria".

La tradizionale conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio è iniziata alle 12 si tiene presso la sala polifunzionale di via S. Maria in via, poco distante da Palazzo Chigi. Mario Monti spiega quanto deciso ieri dal Consiglio dei ministri che in una riunione durata quasi tre ore si è confrontato su contenuti e tempi di una strategia che dovrà sollecitare crescita e sviluppo dopo aver varato la manovra economica ribattezzata ''salva Italia''. 

Il premier ha chiesto che a porgli domande siano anche i corrispondenti della stampa estera Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione, parlando di ''una fase tre, quattro e cinque'' che il governo è intenzionato a seguire e non di una sola ''fase due'', sottolinea che nell'appuntamento di oggi ''sarà molto interessante sentire la lettura che Monti darà dell'azione svolta finora e della prospettiva''. 

Liberalizzazioni e riforme - L'azione del Governo mira all'equità non meno che alla crescita: il presidente del Consiglio Mario Monti ha insistito più volte su questo punto nel corso del suo intervento introduttivo alla sua conferenza stampa di fine anno. "Siamo convinti - ha spiegato - che l'operazione volta a liberare energie (liberalizzazioni, concorrenza) e a stimolare il capitale umano attraverso l'università e la ricerca e la stessa riforma impegnativa, essenziale, del mercato del lavoro, hanno sì finalità di crescita ma una forte finalità di equità".

Secondo il premier "concorrenza significa limare privilegi e rendite, e lo dico senza connotazione spregiativa, sono fatti della realtà. E non mi riferisco a nessuna categoria ma a tutte". Privilegi e rendite, ha osservato Monti, "frenano le opportunità" e lo fanno "soprattutto a danno dei giovani".

Manovra atto dovuto - La manovra correttiva approvata prima di Natale "era un atto dovuto, l'atto voluto del mio governo comincia oggi". Così il premier Mario Monti lega il dl 'Salva Italia' a quello che chiama provvedimento 'Cresci Italia', ovvero le misure per lo sviluppo.

Tornando alla manovra correttiva, il premier si chiede: "E' possibile che un governo possa rimettere in discussione impegni europei assunti anche in contropartita morale di interventi della Bce sui mercati, nel frattempo peraltro molto assottigliatasi? Era assolutamente impensabile". Dunque "tengo molto a sottolineare che stiamo dando puntuale, tempestiva e credibile attuazione a impegni che l'Italia aveva già preso e che non vogliamo e possiamo mettere in discussione nel merito. Sarebbe stato rovinoso, mantenendo quel deficit di credibilità dell'Italia, non passare ad una fase di rigorosa e tempestiva attuazione".

La manovra era dunque "atto dovuto, ma non il modo in cui dovevamo realizzare quegli obiettivi, e negli spazi modesti di manovra lo abbiamo fatto in modo  strutturalmente equo".

Non sovrastimare lo spread -Le ultime aste dei titoli di Stato italiani sono andate "piuttosto bene: è incoraggiante ma non consideriamo terminate le turbolenze dei mercati ed esaurito il lavoro da fare". Così il premier Mario Monti, durante la conferenza stampa di fine anno, sottolineando che il lavoro va fatto "soprattutto in Europa".

Monti ha invitato a "non sovrastimare lo spread ne quando va bene, ne quando va male. Come ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco in una sua intervista, ed è una profonda verità, 'certo c'è molta volatilità, la fiducia si perde con rapidità, si riacquista lentamente con un impegno costante e continuò ". Per Monti, però, "da oggi in poi il lavoro è soprattutto da fare in Europa, e qui scatta il lavoro dell'Italia per il quale siamo molto impegnati nel negoziato in corso sul trattato".

 

 

Oggi alle 12 conferenza stampa di fine anno di Mario Monti

Prende corpo l'agenda delle misure strutturali per la crescita e lo sviluppo ed entra così nel vivo la 'fase due' dell'azione di governo di Mario Monti.

L'obiettivo è quello di varare entro gennaio i primi provvedimenti. A dettare il timing è stato il premier nel corso della riunione di oggi del Consiglio dei ministri, durata quasi tre ore e convocata per illustrare le "indicazioni del presidente del Consiglio sul programma di lavoro delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri".

Un programma che, come riferisce il comunicato di palazzo Chigi diffuso al termine, è stato "unanimemente condiviso" dai ministri, che Monti ha invitato a tenersi pronti per poter arrivare nel giro di una trentina di giorni al varo delle prime misure orientate alla crescita.

Ai colleghi di governo il presidente del Consiglio ha dato le sue indicazioni, ma ha anche ascoltato le loro valutazioni, nel corso di un giro d'orizzonte che, riferisce sempre la nota ufficiale del governo, è stata l'occasione per "un ampio dibattito", dal quale sono arrivati i primi contributi per le iniziative che verranno prese nel futuro a breve e medio termine. 

Una serie di indicazioni che troveranno una sintesi nella tradizionale conferenza stampa di fine anno che Monti terrà oggi alle 12 e alla quale tutti gli esponenti dell'esecutivo hanno rimandato lasciando palazzo Chigi, senza voler dare alcuna
anticipazione.

"Oggi c'è la conferenza stampa del presidente del Consiglio. Sarà molto interessante sentire il premier e la lettura che darà dell'azione di governo svolta finora e di quella in prospettiva", si è limitato a dire il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, rispettando la rigida consegna del silenzio.

L'attesa è, dunque, tutta per le comunicazioni del presidente del Consiglio. Ma non solo. I riflettori sono sempre puntati sul mercato dei titoli di Stato dove la tensione non s'allenta. Dopo l'asta dei Bot a sei mesi, per un valore di 9 miliardi, collocati con un rendimento al 3,251%, crollato rispetto al 6,504% di fine novembre, si guarda ora alla giornata di domani e all'asta dei Btp a medio-lungo termine per un ammontare totale di 8,5 miliardi. 

Intanto soddisfazione per l'andamento dell'asta odierna dei Bot è stata espressa dal premier Monti e dal governo in occasione della riunione del Consiglio.