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In arrivo anche la fine dell’ultimo amico dell’ex premier italiano

Certamente per il Rais russo Vladimir Putin, ultimo despota e caro amico dell’ex re del ‘bunga bunga’ italiano, l’anno che sta per arrivare non sarà tranquillo e la sua rielezione al Cremlino non è più così scontata. Ieri, infatti, i giovani russi e non, hanno finalmente abbandonato la paura di questo zar del 21 secolo e sono andati in piazza in gran numero. Tutti contro l’ex presidente della cosiddetta repubblica (che ancora tale non è ancora diventata) della grande Russia, dove gli oppositori, se scomodi, finivano in carcere e se qualche giornalista libera osava criticare lui ed il suo malsano potere, finiva al cimitero. Alla manifestazione che si è svolta oggi a Mosca contro i brogli elettorali non ha
partecipato l'ex presidente dell'Urss Mikhail Gorbaciov, che aveva annunciato la sua presenza compatibilmente con i suoi problemi di salute. "Ma il mio cuore è con voi e sostengo tutte le vostre richieste", ha fatto sapere tramite inviando un messaggio letto dal palco.

Tra i manifestanti si è visto invece l'oligarca Mikhail Prokhorov, uno dei candidati per le presidenziali di marzo. Il magnate non 0ha parlato dal palco, ma conversando con i giornalisti ha promesso elezioni legislative anticipate se verrà eletto al Cremlino. 

Secondo le ultime stime della polizia, i partecipanti sono stati 29 mila, contro i 120 mila annunciati dagli organizzatori.

"Siamo abbastanza da poter prendere subito il Cremlino e la Casa Bianca (la sede del governo)", ha dichiarato nel suo intervento dal palco uno dei leader della protesta, Alexei Navalny, il blogger anti corruzione uscito pochi giorni fa dal carcere
dove era stato detenuto 15 giorni. "Ma siamo gente pacifica, e non abbiamo ancora intenzione di farlo. Siamo pacifici ma non tollereremo questa situazione per sempre", ha aggiunto, citando come esempi di ingiustizia anche la detenzione di Milhail Khodorkovsky e la morte in carcere dell'avvocato che aveva denunciato un clamoroso caso di corruzione delle autorità, Sergei Magnitsky.

In collegamento video, ha parlato anche la rock star russa Yuri Shevchuk, leader del gruppo DDT, sul palco l'attivista anti droga Evgheny Roizman. L'ex ministro delle Finanze, Alexei Kudrin, al governo fino allo scorso autunno, artefice del rigore monetario russo, considerato lealissimo di Putin fino all'altroieri, si è presentato
fra i manifestanti, sollecitando la convocazione di nuove elezioni legislative entro un anno, il licenziamento di Churov, e la formazione di un partito politico democratico che unisca tutte le forze dell'opposizione.

"Molti fra noi sono in piazza per la prima volta, pienamente coscienti di quello che facciamo e del tutto indipendenti. Abbiamo qualcosa da perdere, e siamo in favore della stabilità. Ma la violazione delle nostre leggi, ed è così che interpretiamo le
falsificazioni e violazioni massicce - è andata oltre", ha scritto Kudrin in un articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano economico Kommersant.

La manifestazione di protesta più imponente. Quella che si è tenuta oggi sulla via Sakharov della capitale russa. Centoventimila persone, secondo gli organizzatori
(almeno 29mila secondo il ministero degli Interni) comunque di più di quelle accorse sulla piazza Bolotnaya il dieci, il giorno in cui l'opposizione a Vladimir Putin e al suo "partito di ladri e truffatori" di Russia unita ha segnato la svolta.

Non più solo il gruppo disomogeneo e litigioso di attivisti ed ex qualcosa, ma una realtà in grado di attirare anche i giovani alla moda della capitale che hanno una casa e un lavoro e che fino a ieri preferivano andare a ballare e mai si avrebbero pensato di sporcarsi le mani con la politica, e i burocrati e gli imprenditori contrari a
ogni forma di rivoluzione che sulla stabilità hanno costruito le loro fortune.

Il consiglio consultivo per i diritti dell'uomo presso il Cremlino ha criticato oggi le frodi durante il voto legislativo del 4 dicembre e chiesto elezioni anticipate. In un comunicato, il consiglio giudica "necessario adottare una nuova legislazione elettorale con lo scopo di organizzare su questa base delle elezioni legislative anticipate".

Migliaia di giovani all'improvviso, dopo la diffusione delle immagini dei brogli alle elezioni, hanno deciso di scendere in piazza.