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Esplosioni a Damasco, Siria sull’orlo dell’abisso

La tv di stato siriana ha dato notizia di due esplosioni che sono avvenute in mattinata a Damasco nei pressi delle sedi dei servizi di sicurezza.

La polizia siriana ha arrestato un uomo sospettato di essere implicato nel duplice attentato. Uno dei due attentati kamikaze ha colpito la sede dei servizi segreti di Kfar Soussa, provocando la morte e il ferimento di diverse persone, tra civili e militari. Si è trattato di due attentati coordinati avvenuti quasi contemporaneamente: 30 morti e 55 feriti un primo bilancio fornito da al Arabiya.

"Sono state udite delle sparatorie subito dopo le due forti esplosioni avvertite oggi nel centro di Damasco", riferiscono alcuni attivisti siriani citati dal sito 'Sham news'. Intanto la tv di stato siriana ha mostrato le prime immagini dei luoghi colpiti dai due attentati kamikaze che hanno preso di mira una sede della sicurezza e una dell'intelligence locale. Si vedono i soccorritori portare i corpi delle vittime all'interno delle ambulanze. Le deflagrazioni hanno provocato il crollo delle mura della sede della sicurezza mentre sul pavimento si vedono le macchie di sangue. Le telecamere indugiano sui cadaveri martoriati dall'esplosione presenti nella sede dei servizi segreti.

In rete i dissidenti siriani hanno accolto con sospetto l'annuncio della tv di Stato secondo cui dietro gli attacchi ci sarebbe al Qaeda. L'emittente di regime, sottolineano gli attivisti, ha infatti indicato la matrice degli attentati solo pochi minuti dopo le esplosioni. "Alle 8.20 ci sono state le esplosioni. Pochi minuti dopo la tv governativa era in zona ed ha annunciato che gli attentati erano stati commessi da al Qaeda", ha scritto su Twitter l'utente 'Freedom--1st. Molti altri utenti sottolineano la particolare tempistica degli attacchi, avvenuti proprio nel giorno in cui dovrebbe avere inizio la missione degli osservatori della Lega Araba. "La Lega Araba arriva oggi, ora avrà restrizioni a causa delle esplosioni di Damasco", ha osservato un altro attivista che espone sul suo account il logo 'Free Syria'. 

In una lettera inviata alle Nazioni Unite Damasco stima in oltre 2.000 i militari e gli agenti delle forze di sicurezza siriane uccisi dall'inizio dei disordini.

Mentre il regime di Bashar el Assad continua a massacrare indisturbato decine di persone ogni giorno, il ministero degli Esteri tedesco ha convocato l'ambasciatore di Damasco per chiedere al governo di porre fine alle "brutale" repressione dei manifestanti.

Il bollettino di sangue della repressione in Siria segna per ieri 40 morti, secondo al Arabiya. Il tutto in attesa che arrivino gli osservatori della Lega Araba.

Nel giorno in cui arrivano i primi 30 osservatori della Lega Araba, Mosca
lavora "intensamente" per rafforzare il consenso delle Nazioni Unite sulla proposta di risoluzione russa presentata lunedì. Secondo quanto riporta l'agenzia siriana Sana, il rappresentante permanente della Russia Vitaly Churkin punta a strappare entro la giornata nuovi appoggi del Consiglio di Sicurezza sulla bozza che chiedeva lo stop immediato alle violenze introducendo, per la prima volta in maniera esplicita, la censura anche alle repressioni operate da Damasco. Auspicio che poggia anche sulla mediazione operata da Mosca per far arrivare nel paese mediorientale gli osservatori della Lega Araba, missione che si completerà con l'ingresso degli altri 120 entro domenica.

Il ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita ha deciso di chiudere la propria ambasciata a Damasco. Secondo il quotidiano saudita 'al-Watan', dopo aver ridotto al minimo indispensabile il personale che opera all'interno della sede diplomatica, il governo di Riad ha deciso di chiudere l'ambasciata e cessare le sue attività, rimpatriando i suoi addetti. La decisione è stata presa alla luce della prosecuzione delle violenze nel paese e dell'attività di repressione del regime di Bashar al-Assad, che a giudizio delle autorità di Riad mettono in pericolo l'incolumità dei suoi diplomatici. Secondo il giornale anche i governi di altri paesi arabi stanno pensando di intraprendere una iniziativa analoga.