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Crolla la fiducia dei consumatori: Gli stipendi rallentano, la sfiducia accelera

Le retribuzioni contrattuali orarie hanno segnato una crescita tendenziale dell'1,5% a novembre, la più contenuta dall'ottobre 2010. Lo riferisce l'Istat. Su base mensile l'indice e' rimasto invariato per il secondo mese consecutivo. 

Nella media del periodo gennaio-novembre 2011 l'indice è cresciuto dell'1,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale dell'1,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a novembre presentano gli incrementi maggiori rispetto allo stesso mese dell'anno precedente - fa sapere l'Istat - sono: gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi e attività dei vigili del fuoco (per entrambi +3,1%). 

Tutti i comparti della pubblica amministrazione, a eccezione dei vigili del fuoco, registrano, invece, variazioni nulle.

Alla fine di novembre 2011 - si legge ancora nella nota - i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 68,6% degli occupati dipendenti e al 63,1% del monte retributivo osservato. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 31,4% nel totale dell'economia e del 10,7% nel settore privato. 

L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 23,9 mesi nel totale e di 26,6 mesi nell'insieme dei settori privati.

A dicembre crolla l'indice del clima di fiducia dei consumatori, che scende da 96,1 a 91,6. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che è livello più basso dal 1996, ovvero da quando sono disponibili le serie destagionalizzate.