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“Ora a testa alta in Europa, abbiamo fatto il possibile”

"Quest'aula oggi conclude il lavoro rapido responsabile e approfondito ... su un decreto di estrema urgenza che mette in grado l'Italia di affrontare la gravissima crisi europea". Con queste parole il presidente del Consiglio Mario Monti ha aperto il suo intervento al Senato prima del voto dell'Aula sulla manovra.

"Ho colto nel dibattito sulla politica europea ho colto un vivace segnale affinché il governo italiano rappresenti la necessità di una evoluzione delle politiche europee nel senso della crescita. Questa necessità è vostra ed è mia". Ma, ha ricordato Monti, "non vi sfugge quanto la volontà di uno stato membro" da sola non possa far cambiare la politica dell'Ue.

"La vulnerabilità dell'Italia dipende dal debito pubblico accumulato in decenni", ha ricordato Monti, sottolineando però l'avanzo di bilancio del 5% sul Pil del Paese, "senza eguali in Europa". Il contesto resta critico: per questo "è essenziale che gli Italiani sottoscrivano Bot e Btp. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi (...) Per superare la crisi è essenziale la credibilità del sistema Paese".

"Nel chiedere agli Italiani sacrifici significativi (...) il Governo ha avuto cura di spingere su percorsi non di breve periodo ma di carattere strategico. La fase 2 è già dentro la fase 1. (...) Il Governo ha deciso pur nell'emergenza di destinare risorse importanti per l'impresa e il lavoro stabile... L'Italia vuole restare una grande nazione industriale ma senza il piombo di una situazione finanziaria che avrebbe minato alla base il nostro status di nazione industriale".

"Tutti i suggerimenti sono suggerimenti su cui il governo lavorerà con attenzione. Così come quelli su agevolazioni fiscali per famiglie e imprese. Abbiamo fatto tutto il ncessario? Certo abbiamo fatto quello che era possibile in due settimane. Resta un grande lavoro da fare, con l'aiuto del Parlamento e delle forze sociali". 

Interrotto dal brusio proveniente dai banchi leghisti, Monti ha poi parlato di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali quali temi caratterizzanti della fase che si apre ora: "Avremo un'agenda strutturata di incontri tematici con le parti sociali. E poi un lavoro di approfondimento sulla spesa pubblica, un’opera di mesi che porterà a risultati duraturi. Così come stiamo operando perché in settori come sviluppo, università, ricerca e ambiente la proiezione allo sviluppo sia l'asse portante della nostra azione".

Il premier ha ringraziato i partiti che sostengono il Governo pur rimarcando i 'distinguo' di molti: "L'appoggio che sta ricevendo il Governo è molto più grande di quello che gli stessi partiti che lo sostengono dichiarano. Capisco benissimo le esigenze che possono indurre a prospettare alle rispettive basi il modo di rapportarsi con il governo. Andiamo avanti così, se questo è utile".

Mario Monti, nel suo intervento in aula al Senato, non ha mai citato espressamente la Lega, ma un passaggio è dedicato alle regioni del nord: "Ci dispiace che
gli elettori di una piccola parte di questo Parlamento non abbiamo la possibilità di ascolto da parte del Governo, perché chi li rappresenta in aula tiene un atteggiamento diverso. Ma voglio assicurare che le esigenze di certe categorie della popolazione italiana, di certe regioni della popolazione italiana, che non ci sono ignote, sono tenute presenti anche al di la dello scarso atteggiamento di proposizione da parte di chi li rappresenta".