Un’idea di Sardegna autentica e unica nella sua cultura, ma aperta al dialogo e alla modernità, una rappresentazione inedita, modellata tra tradizione e originalità, con la firma di un autore che a pieno titolo può essere definito ‘inventore’ dell’artigianato sardo moderno e fautore di un’immagine innovativa dell’Isola al crocevia fra radici locali e cultura internazionale. Le opere di Eugenio Tavolara sono l’esaltazione, allo stesso tempo, delle decorazioni dell’artigianato tradizionale e delle produzioni artistiche attuali con disegni e forme originali. A 110 anni dalla sua nascita, la mostra dal titolo ‘Il mondo magico’, ideata e promossa dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, con la supervisione tecnico - scientifica di Giuliana Altea e Antonella Camarda e il coordinamento degli allestimenti di Antonello Cuccu, celebra l’opera e la visione del mondo dell’artista sassarese. L’esposizione è stata inaugurata oggi allo Spazio per l’arte ‘Tribu’ di Nuoro, e rimarrà aperta al pubblico da domani sino al 30 aprile 2012.
Vissuto tra 1901 e 1963, è stato scultore, ceramista, designer e produttore di giocattoli, tappeti e cestini: così tante attività che è difficile sintetizzare l’opera di Tavolara, artista poliedrico e ‘sui generis’. Si dedicò a varie espressioni artistiche, sempre sentendosi legato all'artigianato e alle arti applicate in genere. La decorazione era il fondamento della sua arte: lui la considerava l’aspetto comunicativo della forma, in sostanza ciò che in un oggetto o in un’immagine ci attrae, trattiene il nostro sguardo, comunica con noi. Affascinato dal passato nuragico e dagli antichi miti e credenze dell’Isola, Tavolara dà corpo a un ‘mondo magico’, un mondo trasfigurato dall’immaginazione, permeato di spiritualità, legato alla storia e incline al fantastico.
“Siamo fieri di promuovere e supportare – ha affermato l’assessore regionale Crisponi durante l’inaugurazione - un’esposizione allestita con cura e scientificità, che racconta uno spaccato autentico di Sardegna, allo stesso tempo tradizionale e moderno. L’artista, custode dei più intimi valori isolani, contribuì al recupero di quelle caratteristiche dell'artigianato artistico sardo che rischiavano di perdersi, dando vita e valore ad una produzione che la mostra nuorese aiuta a riscoprire a tutto tondo. Anche di recente, a luglio di quest’anno, l’attualità e l’importanza del progetto di Tavolara è stata confermata in occasione del conferimento del premio Compasso d’Oro alla collezione ‘Domo’, progetto realizzato per la XIX Biennale dell’artigianato di Sassari, anch’esso sostenuto dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, che trova ispirazione proprio nell’idea di casa moderna di Eugenio Tavolara”.
La mostra si snoda secondo un percorso tematico attraverso quattro temi centrali della sua opera: ‘Dal progetto all’oggetto’ indaga il metodo di lavoro dell’artista tramite i materiali del suo archivio e presenta una serie di figure che hanno collaborato con lui e moltissimi artigiani sardi.
‘Primitivo/Moderno’ mette a fuoco il particolare intreccio di motivi tradizionali e suggestioni contemporanee dell’opera di Tavolara, ricca di rimandi all’arte popolare sarda e alle culture ‘primitive’ di varie parti del mondo, ma al tempo stesso in sintonia dapprima con il cubismo e il futurismo, quindi, nel secondo dopoguerra, con gli sviluppi del design italiano e internazionale. I pupazzi di Tavolara, realizzati fra gli anni Venti e Cinquanta, mettono in scena il mondo tradizionale sardo, nei suoi riti sacri e profani, nella quotidianità della vita contadina così come nell’animazione popolaresca delle città. Nella selezione di tessuti e tappeti, molti dei quali mai esposti prima, e degli altri manufatti realizzati su progetto dell’artista, emerge lo studio attento e intelligente dell’arte africana.
‘Il sacro’ esamina il tema religioso presente tanto nelle arti applicate quanto nella scultura dell’artista, dai piccoli rilievi in legno degli anni Trenta alla grande Porta della Chiesa della Solitudine del 1954. L’arte popolare dà lo spunto alla rielaborazione di simboli e figure carichi di significati religiosi ed esoterici.
‘Mito e leggenda’ si incentra sull’aspetto fantasioso, mitico, fiabesco che caratterizza una gran parte della sua opera, a partire dall’attività giovanile di disegnatore, ancora inedita e qui presentata per la prima volta, fino alle sculture e ai progetti di design della maturità. L’epoca del mito è per Tavolara tanto quella classica, popolata di figure mitologiche, quanto quella nuragica, popolata da maghi - guerrieri protagonisti di una grandiosa civiltà. Red-com