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Monti: “Non è vero che pagano i soliti noti”

"Non è vero che pagano i soliti noti, ma i nuovi noti". Lo ha ribadito il premier Mario Monti, parlando in una conferenza stampa a palazzo Chigi. "Ci saranno nuovi provvedimenti, nuove misure per favorire la crescita", annuncia il premier. "L'alternativa a questa manovra non è la vita senza sacrifici, ma la vita con sacrifici molto più gravi". "Senza questa manovra ci sarebbero state discontinuità nella capacità dello Stato a far fronte ai propri impegni".

Le resistenze che ci sono alle liberalizzazione non si superano "al primo colpo ma con determinazione tenace". E' l'impegno assicurato dal Premier.

"Ero sulla parte alta dell'emiciclo al Senato. Non vedo tanto bene, ma mi è parso di vedere dei miei conterranei abbastanza vivacemente all'opera...". Con una battuta il premier Mario Monti commenta le proteste della Lega di ieri al Senato. "Lo ripeto, non spetta al governo commentare il comportamento di un membro del Parlamento. Ci sono cose che non devono farmi alcun effetto, altrimenti non sarei in grado di adempiere alla temporanea funzione che mi è stata attribuita". "Inviterò i miei ministri e sottosegretari - avverte Monti - a essere freddi e non empatici come sono io. Non spetta a un membro del Governo esprimere un giudizio sui comportamenti del Parlamento".

Dobbiamo sfruttare al meglio "le opportunità che ci offre la Ue. E vogliamo fare di tutto per avere il rispetto delle regole europee da parte dell'Italia e avere un ruolo più incisivo nella determinazione di queste regole".

"Ho l'impressione che gli italiani, pur avendo come tutti scarsissima simpatia verso i sacrifici, stiano capendo che l'alternativa non è la vita senza quei sacrifici ma la vita con sacrifici molto più grandi".

Il presidente del Consiglio spiega le ragioni del decreto correttivo dei conti pubblici: "La nostra operazione di politica economica non è di stabilizzazione del ciclo, non è una operazione ordinaria di politica economica. A mio giudizio lo spirito con il quale ho guidato la preparazione di questa manovra è diverso" "Il benchmark o 'controfattuale' come lo chiama qualcuno, ovvero il 'cosa succede senza la manovra' -spiega Monti- non si riduce a sottrarre una percentuale al Pil. Non è un 'più o meno 0,5% di Pil' ".

C'è una "variabile" che "conta più dello spread", ovvero "il valore dell'aggettivo 'italiano'". Lo ha sottolineato il premier Mario Monti che - rivolgendosi agli ambasciatori d'Italia riuniti nella annuale conferenza alla Farnesina - ha spiegato: "Il Governo è impegnato nel valorizzare sempre di più la vostra missione ma anche nel collaborare con voi per elevare sempre più la quotazione di una variabile che conta più dello spread e cioè il valore dell'aggettivo italiano".