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Monti: Il decreto “salva Italia” è specchio della realtà

"Quando abbiamo incoraggiato l'uso di espressioni come 'salva-Italia'" in riferimento alla manovra "credo che abbiamo fatto da specchio alla realtà". Ha difeso il suo provvedimento il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante il suo intervento alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. 

"Vorrei sottolineare - ha detto Monti - alcune caratteristiche del decreto non sufficientemente sottolineate, forse per nostra carenza: la natura strutturale, l'equilibrio qualitativo e gli elementi di equità distributiva anche tra le generazioni". "Il blocco dell'indicizzazione - ha spiegato, a titolo di esempio - non riguarderà gran parte dei pensionati e verrà compensato dal sacrificio richiesto a coloro che hanno rimpatriato fiscali attraverso il cosiddetto scudo fiscale".

"Il Governo - ha proseguito il premier - non vuole promuovere un fisco repressivo", anzi con le nuove misure "il fisco diventa amico". Monti ha definito "luoghi comuni" le critiche secondo cui a pagare anche questa volta sono i soliti noti: "Pur facendo una manovra in due settimane - ha detto - abbiamo identificato nuova materia imponibile che non sono i soliti noti, sono nuovi noti". 

Con serietà e prudenza, ha puntualizzato Monti, il Governo non ha contabilizzato subito il risultato della lotta all'evasione. In passato, ha evidenziato, "non sempre ci si è attenuti a questa prassi", anzi "si è talora largheggiato di ottimismo contabile segnalando i risultati attesi di meccanismi anti-evasione".

Il premier ha dedicato poi alla questione della patrimoniale un lungo passaggio del suo discorso: "Non sfugge a nessuno - ha detto - la grande differenza tra tassare i patrimoni e tassare i redditi che sono prodotti, il che disincentiva gli sforzi produttivi", aggiungendo che "non è stato possibile passare a una tassazione della ricchezza familiare per ragioni tecniche decisive". 

"Farlo oggi - ha spiegato Monti - per compiacere alcune parti politiche che avrebbero gradito l'annuncio avrebbe avuto il duplice effetto negativo di non produrre un gettito e di incoraggiare uscite di capitali dal Paese perché avremmo abbaiato ma non morso".

E poi, ha sottolineato, "non vediamo ragioni per accanirsi contro la ricchezza finanziaria, ma neanche ragioni per le quali dovrebbe essere premiata". Con le tasse sulle imbarcazioni e sugli altri elementi che indicano un alto tenore di vita, invece, ha rivendicato, "abbiamo introdotto l'imposta patrimoniale possibile e fattibile, cosa alla qualche finora nessun altro si era avvicinato".

Un ringraziamento "sincero e genuino" alle forze politiche "perché le vostre critiche e i vostri interventi ci hanno indotto a migliorare il testo". Il premier Mario Monti si è rivolto così ai deputati che hanno lavorato nelle commissioni Bilancio e Finanze al dl manovra.

"Avete capito che noi e voi siamo impegnati in un esercizio abbastanza senza precedenti - prosegue il premier - perché siamo chiamati da alcuni ad una attività di governo nel segno della continuità perché numerosi appartengono alla maggioranza del precedente governo che giustamente rivendica molte cose buone fatte, altri invece ci chiedono discontinuità. 

Anziché trovarlo paralizzante, abbiamo provato a volgerlo in positivo: ai sacrifici concorrono i cittadini senza la prevenzione di escludere a priori misure che per l'una o l'altra forza politica sarebbero state impensabili. Il nostro è stato uno sforzo pragmatico di coerenza, spero che come tale vogliate valutarlo".

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