Ieri pomeriggio, le due Commissioni, Bilancio e Finanze, della Camera dei Deputati - in sede referente sulla Manovra del Governo Monti - hanno approvato un emendamento a firma Calvisi che di fatto blocca per il futuro le aste dei beni ipotecati o pignorati da Equitalia. Ora si attende la prova dell’aula.
Se l’emendamento dovesse essere approvato in via definitiva, d’ora in poi al
debitore con il fisco sarà riconosciuta la facoltà di procedere alla vendita del bene pignorato o ipotecato evitando così le aste giudiziali. Lo potrà fare ad un valore determinato con il consenso dell’agente della riscossione. L’agente interviene nell’atto di cessione , a questi sarà i versato il corrispettivo della vendita. L’eccedenza del corrispettivo rispetto al debito sarà rimborsata al debitore entro i dieci giorni
lavorativi successivi all’incasso.
Si tratta di una misura , parziale e limitata, ma molto importante perché da la facoltà al debitore di evitare la vendita all’incanto, spesso ad un valore di cinque o sei volte inferiore rispetto a quello reale, con grave pregiudizio del debitore e con un vantaggio pateticamente nullo per le finanze statali.
Ad oggi la prassi è questa : un bene ipotecato o pignorato del valore di 100 è messo all’asta per il primo incanto a 80.Il primo incanto va deserto.
Si procede al secondo incanto con un valore di 60. Anche in questo caso l’asta spesso rimane deserta. Cosi si continua sino al terzo, quarto, quinto incanto, sino a quando il bene ipotecato o pignorato non viene venduto a 20.
Il risultato è semplice: il debitore è distrutto e lo stato o l’ente creditore ricava pochissimo da tale vendita. Esistono poi delle società, in qualche caso collegate alla criminalità organizzata, specializzatesi nel corso di questi anni che lucrano e speculano proprio su questo tipo di vendite.
La proposta di Calvisi si inserisce in un pacchetto di proposte presentato e portato avanti da tutti i parlamentari sardi del PD in questi mesi: dall’estensione del periodo di rateazione a 120 rate con contestuale limitazione degli interessi , a misure volte alla limitazione della procedura di iscrizione ipotecaria , all’ esclusione dei beni strumentali all’attività di impresa dall’applicazione del fermo amministrativo , al divieto di
pignoramento dei beni strumentali , alla limitazione dell’aggio, e alla compensazione fra debiti e crediti con la pubblica amministrazione.
Tali proposte non hanno trovato accoglimento in questo provvedimento e saranno ripresentate dai parlamentari sardi del PD.
Tuttavia vi sono novità nella manovra anche sulla materia della dilazione e
sulla materia degli aggi.
Un emendamento dei relatori Pierpaolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl) concede più tempo per pagare le rate inevase. Per mettersi in regola si avrà tempo fino alla rata successiva senza far scattare la decadenza della rateizzazione e l'iscrizione a ruolo. Si prevede anche la possibilità di dilazione nel pagamento delle rate. La dilazione concessa "può essere prorogata una sola volta per un ulteriore periodo e fino a settantadue mesi, a condizione che non sia intervenuta decadenza. In tal caso il debitore può chiedere che il piano di rateizzazione preveda, in luogo della rata costante, rate variabili di importo crescente per ogni anno". La dilazione potrà essere effettuata per altri settantadue mesi "a condizione che il debitore comprovi un temporaneo peggioramento della situazione di difficoltà posta a base della concessione della prima dilazione". Un emendamento presentato, sempre da Calvisi, sulla limitazione degli interessi in caso di dilazione non è stato accettato dal
Governo che ha eccepito problemi sulla copertura finanziaria.
Novità anche sugli aggi: l’aggio, il corrispettivo da assegnare ad Equitalia per le spese di riscossione, non sarà fissato in una percentuale preventiva del 4,65 % se si paga entro 60 giorni e del 9% se si paga dopo i 60 giorni, ma commisurato rispetto agli effettivi costi della riscossione, come proposto dalle proposte di legge presentate dai parlamentari sardi del PD.
Inoltre se si paga entro 60 giorni ilo 50% sarà a carico del debitore e il 50% a carico dell’ente creditore. Red