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Manovra, verso il voto di fiducia: Novità su Ici, rendite e pensioni

Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato a porre la fiducia sulla manovra economica qualora necessario. Una mossa per scongiurare lo slittamento dei tempi di approvazione, dopo lo stallo sulle liberalizzazioni e sulla copertura di alcune proposte di modifica.

Oggi le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno proseguito l'esame degli emendamenti del Governo. In primo piano le pensioni, con una indicizzazione al 100% nel 2012 per quelle fino a tre volte il trattamento minimo Inps. Il contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a 200 mila euro è invece fissato nel 15%. Per l'Imu, la detrazione sulla prima casa sale fino a un tetto di 400 euro calcolati in base al numero dei figli residenti fino a 26 anni di età. 

E riguardo ai capitali scudati, arriva una imposta di bollo del 4 per mille. Per questa sera alle 22 è atteso il premier e ministro dell'Economia Mario Monti nelle commissioni Bilancio e Finanze, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari. Il via libera delle commissioni al provvedimento dovrebbe arrivare dopo l'intervento di Monti.

Si alza frattanto la protesta dei farmacisti, i quali minacciano una serrata contro la liberalizzazione dei farmaci con ricetta: "Non ci ascolta nessuno, non ci rimane che la serrata. Una decisione con pochi precedenti ma che credo ormai inevitabile" ha detto Annarosa Racca, presidente di Federfarma, nell'annunciare che, con tutta probabilità, nella riunione del consiglio della federazione dei farmacisti in programma domani verrà decisa la serrata contro la liberalizzazione dei farmaci con ricetta prevista in manovra.

La chiusura potrebbe scattare a giorni, già all'inizio della prossima settimana: i cittadini in sostanza dovranno cercare le farmacie di turno, che rimarranno aperte per
garantire i farmaci più urgenti come se fosse domenica o notte. "Oggi leggiamo sulla stampa che le liberalizzazioni vengono tutte rimandate - rimarca Racca - tranne una,
quella dei farmaci con ricetta, che per la prima volta in Europa escono dalle farmacie. 

Noi non vogliamo chiudere ma se il governo è capace solo di smantellare il servizio farmaceutico dobbiamo farlo sapere ai cittadini. Si smantella l'unico presidio sanitario sul territorio, specie nei piccoli paesi. Se il governo non ci da' risposte siamo costretti a chiudere. Abbiamo lanciato vari appelli anche al ministro Balduzzi, che però finora non ci ha voluto ascoltare". 

"A fronte della totale chiusura del Governo, che si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese, le farmacie sono costrette loro malgrado a una reazione molto pesante: la chiusura".