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Lavori Consiglio regionale Sardegna: Pac, Ladu illustra le osservazioni alla riforma

A illustrare in Aula le risoluzioni allordine del giorno è il presidente della Commissione Politiche comunitarie Silvestro Ladu (Pdl). In base ai regolamenti europei le Regioni possono formulare osservazioni alle proposte di riforma della Pac e della Politica di coesione entro la metà del mese di dicembre per poi inviarle alle istituzioni nazionali ed europee. Il Consiglio regionale ha dunque il dovere - ha proseguito Ladu - di esprimere la propria posizione in merito, rappresentando gli interessi della Sardegna in ragione delle ricadute sul settore agricolo della Regione. La nuova Pac cambierà radicalmente il mondo agricolo ed è giusto che la Sardegna partecipi in prima linea alla sua definizione, ma ciò non basta, deve esserci un impegno serio e concreto da parte della giunta regionale in particolare su alcune questioni su cui dovrà essere aperta una trattativa con il governo nazionale e con le altre regioni. La Sardegna deve essere rappresentata e tutelata - ha concluso Ladu - e serve unazione forte della giunta regionale a Roma e Bruxelles.

In particolare le osservazioni alla proposta di riforma della Politica agricola comunitaria redatta dallUnione europea, approvate congiuntamente dalle commissioni Politiche comunitarie e Agricoltura, riguardano: la necessità di utilizzare le risorse della PAC, finalizzate a dare un sostegno diretto al reddito degli agricoltori, in maniera più equa, attraverso un processo di convergenza che porti ad una distribuzione più uniforme delle risorse del bilancio europeo destinate allagricoltura, la redistribuzione del massimale fra le regioni, il pagamento per le pratiche agricole benefiche per il clima e lambiente (il cosiddetto greening) e le proposte relative alle zone soggette a vincoli naturali e agli agricoltori che operano in aree soggette a svantaggi specifici con la previsione di misure atte a compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno cui è soggetta la produzione agricola nelle zone interessate da tali peculiarità. Un altro punto fondamentale nella previsione di riforma è la definizione di agricoltore attivo destinatario dei fondi comunitari che per le commissioni del Consiglio dovrebbe essere maggiormente ristretta.