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Monti – “Avrei preferito accordo a 27, l’Italia ha fatto la sua parte”

"Con la manovra l'Italia ha fatto la sua parte nella soluzione di una crisi dell'Eurozona che non era certo di responsabilità solo italiana. Questo ha consentito all'Italia di affrontare con maggiore serenità e di dare un contributo attivo le giornate di oggi per avviare a soluzione sistemica la crisi dell'Eurozona". 

Lo ha detto il premier Mario Monti alla fine del Consiglio europeo che ha sancito l'accordo tra i 26 Paesi dell'Europa sui vincoli di bilancio. Dopo domenica "l'Italia è visibilmente più creduta" ricorda Monti, "ma non possiamo batterci solo per la crescita e non anche per l'applicazione del rigore". "Sembra passato molto tempo dal 4 dicembre. E' stata una settimana italo-europea molto intensa. Sono stati fatti passi avanti rispetto ad una situazione finanziaria complicata". "Abbiamo preso decisioni di vasta portata", ha affermato il presidente del Consiglio citando "la credibilità" che acquisiscono i Paesi dell'Eurozona ponendo 'paletti' sul bilancio" e "il potere di fuoco per quanto riguarda la prevenzione di contagi rispetto ai Paesi dell'Eurozona". 

“Le misure che abbiamo preso in Italia sono state apprezzate da tutti" i leader alla riunione del Consiglio europeo di Bruxelles di ieri e oggi. A sottolinearlo il presidente del Consiglio Mario Monti a Bruxelles, annunciando che "si terrà a gennaio" l'annunciato vertice a tre Italia-Germania-Italia fra lui, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francece Nicolas Sarkozy.

Riguardo al piano di bilancio approvato dai 26 Paesi membri il Premier ha ammesso che avrebbe "preferito un accordo a 27" ma ha comunque spiegato che sono state raggiunte "intese di vasta portata" e "l'Italia ha fatto la sua parte".

Proteste sociali contro la manovra? "Sarebbe sorprendente se non ci fossero grosse resistenze. Sono e siamo consapevoli del fatto che chiediamo un forte impegno agli italiani e non possiamo permetterci di chiederlo solo ad una piccola categoria piu' agiata e quindi la difficoltà psicologica, la reazione, la protesta sono da mettere in conto" ha detto Monti. 

"Sono sacrifici importanti - ha detto ancora Monti -, in qualche caso penosi da fare e penosi anche per chi chiede che vengano fatti, cioè il governo. Non è una nostra perversione, è una situazione per cui è necessario fare uno scatto in questa direzione. Sono sacrifici che comportano un minor benessere o in qualche cosa un maggior malessere. Non c'è alternativa ai sacrifici. L'alternativa è abbastanza disastrosa", ricorda il Professore. Senza la manovra "la condizione della finanza pubblica italiana sarebbe molto precaria", conclude Monti.

 "Si sono chiarite meglio le regole del 'fiscal compact', c'è stato quasi un accordo costitutivo sul comportamento fiscale che non innova la disciplina già esistente". Monti fa il punto sui risultati del vertice di Bruxelles che ha sancito l'accordo dei 26 Paesi europei sulla questione dei vincoli di bilancio. "Avrei preferito - ricorda il premier - una impostazione totalmente comunitaria con una modifica di trattato che fosse a 27 Paesi. Questo non è stato possibile, ho dedicato parecchio tempo per cercare di trovare vie di mediazione. 

Il Regno Unito manifestava l'esigenza di poter mostrare al proprio Parlamento di aver ottenuto alcune cose", ricorda il Professore riferendosi all'esclusione decisa da David Cameron, rispetto all'accordo trovato questa notte e al tentativo dell'Italia di insistere su Londra sul fatto che la Gran Bretagna è sempre stata "una paladina" del mercato unico. "La discussione sul ruolo del mercato unico comunque ha lasciato qualche traccia positiva", ha spiegato il Capo dell'esecutivo. "Non si parla più solo di disciplina di bilancio ma anche di approfondimento del mercato", afferma Monti. 

"Non lasciatevi trarre in inganno, gli eurobond non figurano nell'accordo, ma questo non significa che le trattative non vanno avanti". Mario Monti insiste sulla sua idea degli eurobond come strumento per far uscire l'Unione dalla crisi.  "Alcuni Paesi avrebbero voluto sopprimere l'idea nella culla", ricorda il premier. "Io mi sono battuto: è prevalsa l'idea che sarebbe incoerente che per una zona integrata che dichiara di voler fare passi verso una unione fiscale dichiarare di non volere uno strumento utilissimo come l'emissione in comune dei titoli pubblici", dice il presidente del Consiglio.

Lo European Financial Stability Facility (EFSF), chiamato in italiano anche Fondo europeo di stabilità finanziaria,  "aveva dimostrato problemi di carattere operativo, su richiesta stessa del'Efsf la Bce ha deciso di essere disponibile a svolgere l'azione di agente, stesso ruolo anche per gli Esm di nascita prossima" ha detto Monti. "E' un fatto tecnico, non credo che ci sia dietro un significato politico. La Bce ha deciso di essere il più di aiuto possibile per la solidità dell'euro senza mettere in discussione quei canoni che il suo trattato prescrive", afferma il premier.

"C'è un interesse da parte dei 26 affinché non ci sia la frammentazione del mercato unico. E' anche nell'interesse dell'Inghilterra" ha detto Monti, parlando dell'accordo trovato questa notte sui vincoli di bilancio. Il premier ha parlato di "una settimana di scatto per l'Europa".

L'Ici anche per la Chiesa? Monti ribadisce di non aver ancora analizzato la questione. "Mi fermo a questo", afferma il Professore.