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Manovra Finanziaria 2012-2014 – Audizioni del commissario dell’Ato e dei responsabili delle società di gestione degli aeroporti di Cagliari ed Olbia davanti alla terza commissione.

La terza commissione (Bilancio), presieduta da Pietrino Fois (Riformatori sardi), ha sentito in audizione il commissario dell’Ato, Franco Piga, ed i responsabili delle società di gestione degli aeroporti sardi, Vincenzo Madeddu (Cagliari) e Silvio Pippobello (Olbia) sulla manovra finanziaria 2012-2014.

In rappresentanza dell’Ato, il commissario Franco Piga ha sottolineato i gravi problemi strutturali del servizio idrico in Sardegna: "Mancanza di una conoscenza puntuale sullo stato di efficienza delle reti, fatturazione sovrastimata in rapporto alle difficoltà della riscossione ed al censimento delle utenze. Si tratta di problemi che si trascinano da circa otto anni e che, in questa fase, hanno provocato ulteriori conseguenze negative sul piano finanziario con l’impossibilità concreta di fare fronte, se non con grandissima fatica, ai pagamenti delle imprese esterne. Va ricordato tuttavia che nel passato recente sono stati fatti interventi importanti, comunque non risolutivi; nel 2009 è stato disposto, per la prima volta, l’adeguamento delle tariffe all’inflazione programmata e nel 2010 è stato presentato un piano di rientro quinquennale dall’esposizione finanziaria, che in ogni caso non sarà sufficiente a sanare le situazioni pregresse. A fronte di questo scenario, c’è infine la scadenza ormai imminente del 2012. Entro questo termine dovrà essere messo a punto un nuovo piano d’ambito e, soprattutto, un nuovo modello organizzativo del servizio, che dovrà avere caratteristiche radicalmente diverse rispetto al passato".

Per quanto riguarda i vertici degli aeroporti di Cagliari ed Olbia, i rispettivi responsabili delle società di gestione Vincenzo Madeddu e Silvio Pippobello hanno manifestato una sostanziale identità di vedute sui problemi principali del trasporto aereo in Sardegna, sottolineando la necessità che i contributi previsti dalla legge regionale 10/2010 assumano un assetto stabile, "consentendo alle società di poter programmare per tempo l’attività a breve e medio termine e, in modo particolare, negoziare con i vettori le migliori condizioni contrattuali. Attualmente, devono ancora essere corrisposti i contributi per gli anni 2009 e 2010 e questo, fra l’altro, ha creato un ulteriore problema finanziario, nel senso che il mancato ingresso di quelle risorse ha obbligato le società a rivolgersi al mercato creditizio e a sostenere il carico degli interessi".

Mediamente, la quota del contributo regionale "pesa" sui bilanci delle società aeroportuali per circa 3-4 milioni l’anno, più o meno il 10% del fatturato, ma il dato appare piuttosto significativo perché sulla base degli ultimi 3 esercizi (2008, 2009 e 2010, perché il 2011 è ancora in fase di rendicontazione) corrisponde alla differenza fra un bilancio in rosso e quello con un piccolo utile. Ancora da stabilire, in tale contesto, la corretta definizione giuridica dell’intervento della Regione in questo settore che, secondo alcune interpretazioni, potrebbe configurarsi come "aiuto di stato" ed incorrere nelle sanzioni dell’Unione europea. La materia è controversa ma, secondo i responsabili degli scali di Cagliari ed Olbia, "è destinata ad una evoluzione positiva." Qualificati studi condotti sul trasporto aereo, ha osservato il responsabile della Sogaer Vincenzo Madeddu, "hanno assimilato questi interventi a quelli di un investitore privato, capaci di generare nel sistema un effetto moltiplicatore misurabile in ricadute economiche, fiscali ed occupazionali".

Nel caso di Olbia inoltre, come ha affermato l’Ad della Geasar Spa Pippobello, "i quasi 9 milioni della Regione ci permetterebbero di realizzare due importanti investimenti, l’allungamento della pista principale e la manutenzione di quelle secondarie, che hanno ormai 40 anni di vita. Con questi interventi potremmo poi in qualche modo compensare la situazione di debolezza che pesa sul nostro scalo a causa delle vicende molto complesse di Meridiana, che in termini reali conta 1500 unità lavorative più l’indotto". Entrambi i manager del trasporto aereo si sono dichiarati infine a favore dell’unificazione del sistema regionale e della specializzazione degli aeroporti citando, fra le altre buone pratiche, quella della Regione Puglia, che ha significativamente rilanciato i suoi 4 scali principali di Bari, Brindisi, Grottaglie (Taranto) e Foggia. Il sistema unico, dove è stato realizzato, ha garantito secondo i due manager "lo sviluppo di fortissime sinergie e l’aumento del potere contrattuale delle società nei confronti della compagnie, in quadro di sana competizione senza cannibalismo." Lo schema che potrebbe essere applicato alla Sardegna, già contenuto nel piano dei trasporti del 2008, prevede un ruolo generalista per Cagliari (inserito fra i 13 scali nazionali "strategici" con una potenzialità fino a 3.7 milioni di passeggeri/anno), una vocazione low cost per Alghero ed una turistica di fascia alta per Olbia."

Al termine dell’esposizione dei responsabili delle società di gestione aeroportuali si è aperto un articolato dibattito sulle problematiche del settore, in cui sono intervenuti il capogruppo del gruppo Misto, Luciano Uras, Roberto Capelli, Renato Lai (Pdl), il capogruppo, Giampaolo Diana, e Mario Bruno del Pd, il capogruppo del Pdl, Mario Diana, ed il capogruppo del Psd’Az, Giacomo Sanna. Red.

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