E' stata una conferenza stampa fiume, oltre due ore, quella in cui Mario Monti ha spiegato al Paese il decreto 'salva-Italia'. Prima, il premier si e' rivolto al Paese per chiarire il senso dei provvedimenti, poi ha lungamente illustrato i provvedimenti insieme con il ministro del Welfare Elsa Fornero, dello Sviluppo economico Corrado Passera, dei Rapporti con il parlamento Pietro Giarda e il viceministro all'Economia Vittorio Grilli. A fare da mediatore nei rapporti con la stampa, il sottosegretario all'Informazione Paolo Peluffo.
Per l'occasione, ed è stata la prima volta, Monti ha scelto non la sala stampa di palazzo Chigi ma la sala polifunzionale di Santa Maria in Via, tra marmi bordeaux e poltroncine in tinta. Come sempre molto 'british' lo stile del premier, arrivato a piedi tra la folla, che però non ha mancato di lanciare qualche frecciata.
Puntuta a chi gli ricordava le critiche a una manovra tutta tasse: "E' sbagliato dire che è tutta tasse", ha chiarito. Non si e voluto gravare "sui soliti noti", ha assicurato. E qui si è tolto un sassolino dalla scarpa ricordando i "frettolosi e valenti economisti amici che si sono fidati più delle indiscrezioni che del nostro buonsenso".
Bonario verso la Fornero appena scoppiata in lacrime davanti alla prospettiva di imporre "sacrifici" ai pensionati. "Commuoviti, ma correggimi", le ha detto quando si e' trovato costretto a spiegare la mancata indicizzazione delle pensioni fatto salve quelle fino a 960 euro. Proprio per questo, ha aggiunto, "non pretendo di far ridere il ministro del Lavoro, ma almeno di non farla piangere".
Monti ha annunciato come gesto simbolico l'intenzione di rinunciare allo stipendio di presidente del Consiglio. "A titolo personale", ha tenuto a precisare, "visto che tocca a me chiedere i sacrifici". Alla domanda se altri ministri l'avrebbero seguito, il premier ha bloccato la Fornero che voleva prendere la parola: "Prego i ministri di non intervenire su questo tema", ha tagliato corto.
E poi il presidente del Consiglio ha tenuto a bloccare ogni illazione sul suo futuro dopo questa esperienza di governo: "Credo che se porterò a termine bene questo compito, ne avrò sinceramente abbastanza...".